Capitolo 2 Imprevisti

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  1. sisterchris88
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    Capitolo 2: Imprevisti

    Passarono due settimane dal giorno in cui Agnese e Andrea si erano sposati tutto procedeva normalmente sia a Rivombrosa che a Palazzo Van Necker nonostante ci fossero molti pericoli nascosti per entrambe le famiglie. Quella mattina Martino stava dando paga ai contadini della tenuta che erano tutti in fila consapevoli della fortuna che avevano di lavorare per una delle famiglie più nobili di Torino, ma soprattutto per una famiglia che teneva a cuore il destino dei loro contadini. Mentre la fila scorreva Bianca corse da Martino allarmata.
    Bianca:”Signor conte!!! La marchesa!”
    Martino:”Cosa succede Bianca?”
    Bianca:”La marchesa Emilia sta male!” Martino si alzò di scatto facendo cadere la sedia su cui era seduto e corse fino ad arrivare davanti alla stanza dove lui ed Emilia dormivano la giovane faceva fatica a respirare, e poco prima aveva avuto uno dei suoi soliti mancamenti.
    Martino:”Emilia cerca di respirare con calma… guardami…” La fece sedere e le sistemò dei cuscini dietro la schiena.
    Martino:”Bianca, manda qualcuno a chiamare un medico…”
    Bianca:”Signor conte sapete bene che è molto lontano l’unico medico disponibile…”
    Martino:”Allora frate Quirino!!!! Chiamate qualcuno che possa aiutarla!” disse urlando non perché volesse contraddire Bianca ma perché era seriamente preoccupato per Emilia, con l’aiuto di Giannina e di Martino, Emilia riuscì a respirare di nuovo in modo regolare. Più calma dopo molti minuti si addormentò sorvegliata da Martino.
    Al borgo nel frattempo Primo era andato a chiamare Frate Quirino per portare prima possibile qualcuno a palazzo, lì incontro il marchese Van Necker.
    Andrea:”Primo che succede?”
    Primo:”La marchesa Radicati sta male, una delle sue solite crisi come sapete è da quando era bambina che le succede…”
    Andrea:”Ora sta meglio?”
    Primo:”Si ma il conte vorrebbe un medico a visitarla sapete…”
    Andrea:”Certo… andate allora Frate Quirino saprà aiutarvi…” così dicendo salì sul suo cavallo e al galoppo corse a palazzo per avvisare Agnese. La giovane stava preparando i bagagli per partire per Venezia l’indomani con Andrea.
    Agnese:”Dorina temo che qualunque tempo troveremo a Venezia i miei abiti non saranno adatti…”
    Dorina:”Contessa se mi permettete se porterete alcuni scialli con voi e un paio di vestiti caldi qualunque aria troverete saprete come sistemarvi…”
    Agnese:”Hai ragione… hai sentito? Forse è tornato…” si affacciò alla finestra e vide Andrea arrivare nelle scuderie, subito le si illuminarono gli occhi alla vista del suo sposo, felice percorse il corridoio e scese abbracciandolo.
    Andrea:”Agnese… la marchesa tua cugina sta male…”
    Agnese:”Emilia?e come l’hai saputo?”
    Andrea:”Primo l’ho incontrato al borgo…purtroppo il medico non è nei paraggi così è venuto a chiamare frate Quirino…”
    Agnese:”Devo andare da lei e da Martino…”
    Andrea:”Ho fatto preparare il tuo cavallo…”
    Agnese:”Grazie…” lo baciò… “Tu non vieni?”
    Andrea:”Andrò a prendere il medico di palazzo della principessa Luisa… lo porterò subito qui…”
    Agnese:”Ti amo… Martino ti sarà molto grato…”
    Andrea:”Basta che Emilia stia bene…ora vai… Martino sarà felice di vederti, ha bisogno di te… a più tardi…” le baciò la fronte e la vide allontanarsi sul suo splendido cavallo bianco.
    Agnese e Andrea stavano galoppando verso parti opposte eppure entrambi non smettevano di pensare l’uno all’altra… ben presto Agnese arrivò nella sua tenuta e corse di sopra nelle stanze di suo fratello ma lo trovò in biblioteca che fissava il caminetto…
    Agnese:”Martino…” corse ad abbracciarlo… “come sta Emilia?”
    Martino:”Meglio per fortuna…”
    Agnese:”Tu però hai ancora il volto pieno di paura…”
    Martino:”E’ che… non mi ricordavo quanto fossero brutti i suoi attacchi…”
    Agnese:”E’ normale… ma ora andrà tutto bene… sta tranquillo… Emilia inizierà questa nuova vita con te e non avrà più motivo di essere preoccupata… e le sue crisi passeranno… un po’ per volta… non eri più abituato per questo sei spaventato…”
    Martino:”Come sempre sai come consolarmi…” disse baciandola in fronte…
    Agnese:”Ho avuto un buon maestro…”
    Martino:”Ti porto da lei…” la prese per mano lungo i corridoi… “ma come l’hai saputo?”
    Agnese:”Mi ha avvertito Andrea, l’ha saputo da Primo…ora è andato dalla principessa di Carignano a prendere il suo medico di palazzo…. È molto bravo…”
    Martino:”Sono fortunato ad avere un cognato come lui…” Agnese gli sorrise e poi entrò con lui da Emilia…
    Andrea nel frattempo era stato annunciato alla principessa che si era ritirata nelle sue stanze…
    Luisa:”Andrea che piacere rivederti…”
    Andrea:”Luisa…” le baciò la mano…
    Luisa:”Sembra che tu sia venuto qui di corsa…”
    Andrea:”Infatti… la marchesa Radicati si è sentita male… una delle sue crisi ma dato il suo stato era opportuno portare un dottore a Rivombrosa e ho pensato al vostro medico di palazzo che ha una fama rinomata…”
    Luisa:”Povera Emilia… manderò a chiamare il medico di palazzo ma purtroppo però è un sostituto perché il mio medico personale è rientrato nelle sue terre per problemi personali. Qualche giorno fa mi ha raggiunto questo giovane che dicono sia molto bravo. Un giovane borghese che ha davvero molto talento.” La principessa avvisò uno dei servi di chiamare il medico che risiedeva in un'altra ala del palazzo. Poco dopo il servitore tornò seguito da un giovane affascinante, alto moro alla cui vista la principessa abbassò gli occhi un po’ imbarazzata…
    Luisa:”Andrea ti presento il dottor Luigi Persini… Dottore il marchese Van Necker… sarà necessaria la vostra presenza nella tenuta di Rivombrosa una mia cara amica ha bisogno…”
    Luigi:”Al vostro servizio principessa… raccolgo i miei attrezzi e vi raggiungo nelle scuderie marchese…”
    Luisa:”E’ molto bravo così hanno detto i miei consiglieri ha studiato coi migliori… Andrea dimenticavo… domani ci sarà un ritrovo per tutti i nobili della regione alla corte del re… è solo un modo con cui il nostro sovrano vuole nascondere l’ormai crescente forza dei francesi… hanno chiesto a me di invitare te e Agnese ma non sapevo se ti avrebbe fatto piacere sapendo che tu non sei mai stato alla corte a Torino…quindi non ti ho avvisato…”
    Andrea:”Luisa… ho sempre preferito le tue feste a quelle della corte del re a Torino… ad ogni modo lo riferirò ad Agnese… decideremo insieme forse potrei cambiare idea…”
    Luisa:”Io credo dovresti ora che tua madre è morta sei tu a capo della famiglia dei Van Necker e sarebbe il caso che tu ti presentassi ora che ti sei sposato… per una volta… poi tornerai nei miei salotti se vorrai so che l’ambiente ti è più familiare qui…”
    Andrea:”infatti siete tutti amici… ora perdonami ma devo andare grazie di tutto… a presto…” le baciò la mano e uscì di corsa trovando il dottore già in sella e iniziando ad incamminarsi per la via di casa…
    Agnese nel frattempo era rimasta sola con sua cugina…
    Agnese:”Sono felice di vederti così sorridente…Mio fratello ha bisogno di questo…”
    Emilia:”Si è preso una tale paura… purtroppo mi capita ogni tanto… Frate Quirino teme che aspettando un bambino possa accadere più spesso… solo questo mi spaventa…”
    Agnese:”Ora arriverà un medico e vedremo… non preoccuparti troppo ora…”
    Emilia:”Non fate altro che ripetermelo… tu invece come stai come vanno le cose con Andrea…?”
    Agnese:”Magnificamente…” disse con un sorriso pieno di luce e amore… “fa di tutto per rendermi felice per farmi sentire a mio agio… è così bello essere sposata con lui…”
    Emilia:”E’ stupendo vederti così innamorata… ti si illuminano gli occhi ogni volta che parli di lui…”
    Agnese:”Ora vorremmo partire per Venezia ma dirò ad Andrea che resteremo qui… ti starò vicina finchè non ti riprendi…”
    Emilia:”No. Agnese ci sono molte persone che si occupano di me qui… non voglio che rinuncia per me… vai a Venezia e pensa a star bene è una città meravigliosa…” Agnese non fece in tempo a rispondere che bussarono alla porta era Martino col medico che Andrea aveva portato…
    Martino:”Andrea è in biblioteca… vi raggiungo subito…”
    Agnese salutò la cugina e uscì dalla stanza andando verso la biblioteca dove trovò Andrea seduto…
    Agnese:”Iniziavo a guardare fuori il tempo non mi rassicurava… per fortuna sei arrivato presto…”
    Andrea:”Le nuvole ci rincorrevano… credo che fra poco pioverà… come sta tua cugina?”
    Agnese:”L’ho trovata bene per fortuna… sai pensavo che potremmo rimandare la partenza di qualche giorno… nel caso avesse bisogno di me…”
    Martino:”Non se ne parla…” disse Martino entrando nella biblioteca e avendo ascoltato il discorso…
    “Scusatemi non ho potuto non sentire… io ed Emilia siamo d’accordo che non è il caso che voi restiate qui… avete programmato questo viaggio a Venezia da giorni… andate… qui ce la caveremo…”
    Agnese:”Martino ne sei certo?”
    Martino:”Si non preoccuparti…”
    Andrea:”Grazie…”
    Agnese:”Devo confessarti però che non ho ancora finito di preparare i bauli…”
    Martino:”Andrea… questo è il vero problema…. Quando è partita per il collegio ha impiegato una sola settimana per i bagagli…” Andrea rise…
    Agnese:”Non è vero…” Presto furono raggiunti dal medico…
    Martino:”Dottore cosa ci può dire?”
    Dr. Luigi:”la marchesa sa come affrontare le sue crisi… temo però che potrebbero accadere in modo più frequente dato lo stato della paziente… ad ogni modo per evitare che diventino troppo violente con seri rischi le ho lasciato delle gocce da prendere ogni volta che si sente male… tornerò domani a controllare le sue condizioni…”
    Andrea:”Grazie… vi accompagnò fino al bivio attendetemi sotto…”
    Martino:”Grazie davvero dottore…” Il giovane medico uscì aspettando Andrea di sotto…
    Andrea:”Lo accompagno fino al bivio per andare al castello di Luisa… non conosce bene le vie non essendo di qui… tu aspettami qui…”
    Agnese:”Inizio ad andare a palazzo invece, Andrea devo sistemare le ultime cose…”
    Andrea:”Agnese sta per arrivare un temporale, fidati di me andremo insieme un ora e sarò qui…”
    Agnese:”Non sei l’unico che si fa rincorrere dalle nuvole sai…” così dicendo lo baciò sulla guancia salutò Martino e andò a prendere il suo cavallo per tornare a palazzo Van Necker…
    Martino si avvicinò ad Andrea vedendolo preoccupato…
    Martino:”Cavalca velocemente… arriverà prima che inizi a piovere…” il marchese non troppo convinto uscì e accompagnò il medico per metà strada.
    Agnese con il suo cavallo aveva già superato le ultime fattorie dei contadini di Rivombrosa quando sentì le prime gocce di pioggia… alzò gli occhi al cielo e capì che le restava poco tempo, quando spronò il cavallo al galoppo un tuono violento si abbattè nel cielo e il cavallo di Agnese stordito dal frastuono la scaraventò a terra facendola cadere rovinosamente, seguì un altro tuono al cui sentire il cavallo scappò via… la pioggia iniziò a cadere incessante e Agnese non sapeva che fare anche perché si era accorta che la sua gamba destra le faceva male e non riusciva più a muoverla…

    Andrea, accompagnò il dottore e dopo averlo ringraziato ed essersi assicurato che riconoscesse la via per il giorno dopo, si mise al galoppo verso casa. Quando arrivò trovò Ettore ad attenderlo alle scuderie. Il contadino infatti ora lavorava anche come capo stalliere a palazzo Van Necker…
    Andrea:”La contessina?”
    Ettore:”Credevamo fosse con voi signore qui nessuno l’ha vista…” Andrea allarmato capì che qualcosa non andava era passata più di un ora Agnese doveva essere già arrivata da tempo…entrò di corsa a palazzo in cerca di Dorina.
    Andrea:”Dorina… avete visto Agnese?”
    Dorina:”Non da questa mattina marchese, credevamo che con questa pioggia che vi foste fermati a Rivombrosa.”
    Andrea:”Sapevo che non doveva andare da sola…” Andrea prese un mantello per coprirsi e scese di corsa verso il suo cavallo…
    Ettore:”Marchese vi aiuto a cercarla?”
    Andrea:”No Ettore resta qui potrebbe tornare… nel caso mi verrai ad avvisare… ” Andrea era il primo però a non essere convinto della cosa… si mise a cercarla lungo il sentiero che portava da Rivombrosa a Palazzo Van Necker ma non la trovò… e iniziava a preoccuparsi rifece il percorso ma la pioggia aveva cancellato ogni traccia che potesse aiutarlo, iniziò a gridare il suo nome nella speranza che fosse da qualche parte… poi vide una stoffa strappata in terra sporca di sangue… allora si spaventò…
    Andrea:”Agnese!!!!” la giovane si era rifugiata in un luogo che sapeva non lontano dalla zona in cui era caduta con grande fatica dopo essersi fasciata trascinando il piede era arrivata lasciando la porta aperta, grazie a questo sentì l’urlo di Andrea che la chiamava…
    Agnese:”Sono qui!!! Andrea!!!” la giovane continuava a chiamarlo sentendo la sua voce poteva trovare la via giusta e finalmente arrivò scese bruscamente da cavallo e corse da lei dentro al capanno… quel capanno che era stato così speciale per Elisa e Fabrizio… subito i due si abbracciarono…
    Andrea:”Mi hai fatto stare in pena…”
    Agnese:”Non credevo che sarebbe successo tutto questo… per fortuna sei arrivato…”
    Andrea:”Per fortuna ti ho trovato!!!! Ma che posto è?”
    Agnese:”Mia madre mi portò qui da piccola… era il rifugio di caccia di mio padre e loro qui hanno vissuto momenti felici…è un posto speciale…” Andrea prese una coperta e coprì Agnese…
    Andrea:”Sei bagnata… sarà il caso di tornare a casa…ma il tuo cavallo?”
    Agnese:”Dopo che il tuono l’ha spaventato e mi ha scaraventato è fuggito…”
    Andrea:”Manderò domani Ettore a cercarlo… fammi vedere…” disse prendendole delicatamente la caviglia gonfia con una ferita leggera sopra dovuta all’impatto con una roccia…
    Andrea:”non dovrebbe essere nulla di grave…vedrai…”
    Agnese:”Lo penso anche io…”
    Andrea:”Colpa di questa dannata pioggia…”
    Agnese:”Andrea sta tranquillo… non possiamo fare nulla ormai… Io sto bene…dobbiamo aspettare che si calmi prima di rientrare nel frattempo che ne dici di accendere il fuoco?avrei un po’ di freddo… ” il giovane si mise a lavoro…
    Andrea:”Ecco fatto… vieni qui…” l’abbraccio e insieme erano davanti al camino…
    Agnese:”Guarda il lato positivo siamo io e te soli… lontano da tutti…in un rifugio di fortuna… ci capita spesso…”
    Andrea:”Hai ragione… però la prossima volta si fa come dico io… ”
    Agnese:”Vedremo…” disse prendendolo in giro…
    Martino aveva chiesto che la cena per lui fosse servita in camera con Emilia così da farle compagnia…ormai stava diventando buio e fuori la pioggia e i tuoni non accennavano a dare tregua…
    Martino:”Come ti è sembrato il medico?”
    Emilia:”In gamba… pensa mi sembrava anche di averlo già visto ma non è possibile…”
    Martino:”Magari a palazzo dalla principessa…”
    Emilia:”No non credo… non so perché ma ho avuto questa sensazione…”
    Martino:”Ho riflettuto e forse quando terminerà di sostituire il medico ufficiale della principessa potrebbe venire qui per occuparsi di Rivombrosa… potremmo dargli una cosa intorno alla tenuta così non dobbiamo correre fuori per chiamare un medico se ne avremo bisogno…”
    Emilia:”Certo potresti parlare con Luisa… o se vuoi posso farlo io stessa… da quando mia madre e Antonio se ne sono andati Rivombrosa non ha più avuto un vero medico…”
    Martino:”Infatti… come sta Antonio?” chiese non sapendo se la domanda potesse causare problemi ad Emilia visto come erano i loro rapporti…
    Emilia:”Martino… non so se mi va’ di parlarne…”
    Martino:”Come vuoi ma sarebbe bello se potessi averlo di nuovo accanto…”
    Emilia:”Non mi ha mai perdonato il matrimonio con Fulvio… e visto come sono finite le cose aveva ragione…”
    Martino:”Ma io non capisco il giorno del tuo matrimonio lui e tua madre erano lì….”
    Emilia:”Certo perché mi volevano bene…Ma tutti e due avevano capito che tipo era Fulvio… mia madre aveva paura che il mio matrimonio finisse come il suo con mio padre ma non ha mai avuto il coraggio di dirmelo… Le cose però andavano tutto sommato bene con loro riuscivo ad andare a trovarli a Bologna…Antonio ha fatto molta strada all’università di Bologna…gli hanno dato quell’opportunità dopo aver letto il suo trattato… ma quando mia madre ha cominciato a star male… io non riuscivo ad andare spesso a trovarla… e Antonio sapeva che vedermi sarebbe stata la più grande gioia per lei… finchè la sera in cui è morta… io non riuscii ad arrivare…”
    Martino:”Non me l’avevi mai detto…”
    Emilia:”Perché non mi perdonerò mai per non esser arrivata in tempo…”
    Martino:”non posso credere che tu non sia arrivata…”
    Emilia:”Non è stato a causa mia ma di Fulvio… la mattina di quel giorno era rientrato molto tardi da una di quelle case di piacere… era completamente ubriaco e fuori di sé… così mi picchio… sai bene che è successo più di una volta… quella sera non mi lasciò neanche andare da mia madre… nonostante sapesse che fosse in punto di morte… ed io anche se sarei andata temo che se mia madre avesse visto i segni sul mio volto avrebbe sofferto molto di più…” Martino l’abbracciò…
    Martino:”Mi dispiace molto non sapevo che le cose erano andate così… quindi Antonio non ha più voluto vederti perché quella sera…”
    Emilia:”In un certo senso… e poi perché lui diceva che io ero succube di lui non avevo il coraggio di fare nulla… di andare via… lui sapeva che vita faceva Fulvio… mi ha sempre detto che potevo raggiungerlo… ma non sono andata… credo avesse ragione lui…”
    Martino:”Ma ora Fulvio è morto e sono certo che Antonio sarebbe felice di rivederti…mandagli una lettera… sapere che sei a Rivombrosa… lo riempirà di gioia…”
    Emilia:”No Martino… non mi perdonerà mai per quel giorno…”
    Martino:”Ma lui non sa come sono andate le cose…”
    Emilia:”Non cambierebbe nulla…sono stanca ora…” Martino le baciò la fronte e la lasciò riposare uscendo però stava già pensando ad un modo per renderla felice…
    Al capanno nel frattempo Agnese era ancora appoggiata al petto di Andrea e si faceva cullare dai battiti del suo cuore…
    Andrea:”Agnese…”
    Agnese:”Non parlare ad alta voce…è così bello…”
    Andrea:”Posso sapere perché devo bisbigliare…” chiese scherzando abbassando il tono di voce…
    Agnese:”Rovini il rumore dei battiti del tuo cuore…” Andrea le sorrise…
    Andrea:”Luisa mi ha detto che siamo stati invitati a corte… ma non sapeva se era il caso di dirmelo… vedi da quando sono arrivato da Venezia io non sono mai andato a corte…ho sempre partecipato solo alle sue feste….”
    Agnese:”Io sono andata raramente… prima che andassi in collegio a Parigi l’ultima volta…”
    Andrea:”Non mi piace la gente che gira per quei corridoi sono tutte bigotte e gli uomini ipocriti che vogliono solo compiacere il re… io non sono così…”
    Agnese:”Infatti… io amo te per questo…”
    Andrea:”E io te…però non so se dopo tutto quello che è successo forse…”
    Agnese:”Andrea… qualunque decisione tu prenda sarò con te…”
    Andrea:”Luisa ha detto che essendo io a rappresentare la famiglia Van Necker sarebbe il caso che andassi almeno una volta… portando ovviamente la moglie più bella… che tutti mi invidieranno…”
    Agnese:”Non credo proprio…”
    Andrea:”Perché dici questo?”
    Agnese:”Amore mio… mia madre mi ha sempre preparato alla cattiveria di quelle persone non fanno altro che vivere di pettegolezzi di tutta la nobiltà del Piemonte… e appena il mio nome sarà annunciato… verrò additata sempre come la figlia del conte e della serva… è sempre stato così…”
    Andrea:”Non importa… io ti conosco so chi sei e non m’importa di queste stupide convenzioni… Agnese… io mi sono innamorato di te ancora prima di sapere il tuo nome, prima di sentire il suono della tua voce, ti ho amato dal primo istante in cui sei scesa da quella carrozza… e nulla avrebbe potuto cambiare quello che sentivo… e quando ti ho conosciuto ti ho amato ancora di più… ho amato il tuo carattere così fiero e orgoglioso, ma anche debole e impaurito, e amo i valori in cui credi che sono anche i miei… e se questo valori è stata tua madre ad insegnarteli allora lei era la più nobile delle donne…”
    Agnese era commossa dalle parole di Andrea… d’impulso lo baciò e insieme si stesero sulla coperta e iniziarono a baciarsi felici di quei momenti così semplici ma intensi che la vita gli riservava…

    Nel cuore della notte a Palazzo Van Necker intanto Dorina confidava ad Ettore il suo timore perché i suoi padroni non erano rientrati…
    Ettore:”Il marchese l’avrà sicuramente trovata non preoccuparti… la pioggia è ancora forte appena si calmerà torneranno…”
    Dorina:”Lo spero! Forse dovremmo avvisare il conte Ristori…”
    Ettore:”Dorina non credo il marchese concorderebbe… è già preoccupato per la marchesa Radicati…” Dorina annuì e sconsolata continuò a guardare verso le scuderie con un lume in mano…
    Al capanno Agnese stava giocando con i capelli di Andrea ognuno si perdeva negli occhi dell’altro… in sottofondo il rumore della pioggia, delicato nonostante tutto…
    Andrea:”Tra poco smetterà e ti riporterò a casa vedrai… come va’ la caviglia?”
    Agnese:”Non preoccuparti Andrea… va’ molto meglio… anche perché tu sei qui con me…”
    Andrea:”Ho riflettuto Agnese…e se vorrai andremo a quel ricevimento a corte insieme abbiamo superato prove ben peggiori…”
    Agnese:”Vedrò di trovare un vestito che nasconda la fasciatura alla caviglia…” disse ridendo…
    Andrea:”Prima però ho bisogno che tu mi dica una cosa…”
    Agnese:”Tutto quello che vuoi…”
    Andrea:”Prima mi dicevi di quello che le dame di corte dicono di tua madre… ho bisogno che tu mi dica la verità sulla mia… sai benissimo che ho scoperto che non la conoscevo affatto… e così come parlano alle spalle ancora dopo tutto questo tempo di te… lo faranno anche di me… ”
    Agnese:”Andrea…” la giovane era titubante… perché effettivamente Lucrezia aveva sempre mentito a suo figlio… l’unica cosa che gli aveva rivelato del suo passato era la congiura nei confronti del re… ingannandolo però su molti particolari… la contessa si tirò su e Andrea capiva che non sapeva cosa fare…
    Agnese:”Non so se posso farlo… non è nulla di piacevole…”
    Andrea:”Ma io devo sapere capisci… e c’è una sola persona da cui voglio sentirlo…” Agnese si voltò a guardarlo con gli occhi incantati e sofferenti…
    Agnese:”Andrea… io ti amo e non voglio darti un dolore così grande…”
    Andrea:”Il giorno del funerale di mia madre quell’individuo spregevole di Loya è venuto da me a dirmi che aveva indagato sul passato di mia madre… e l’ha accusata di essere una criminale…perché?”
    Agnese:”Io non…Andrea ci sono tante cose troppe… non sopporteresti più neanche di sentire il nome di tua madre… credimi lo faccio per te… ”
    Andrea:”Vorrà dire che mi aiuterà qualcun altro…” Andrea piuttosto deluso si alzò si mise la camicia e andò fuori a vedere se la pioggia era cessata, il suo viso era scuro non più sorridente… Agnese l’aveva notato ma non voleva tornare sulla sua decisione…
    Agnese:”Andrea non prendertela ti prego…” Agnese fece per alzarsi ma la caviglia non l’aiutava così si appoggiò alla parete accanto al camino, Andrea andò da lei a sorreggerla…Quando le parlò abbasso il suo tono di voce, divenne rassegnato, delicato quasi un sussurro…
    Andrea:”Se te lo chiesto è perché sapendo tutto potrò finalmente capire e così riscattare il nome che porto… Agnese voglio che tutti si dimenticano dell’odio che provano nel sentire il nome di mia madre… voglio che a Rivombrosa nessuno pensi più niente di male nel sentire il nome dei Van Necker voglio che venga pronunciato con rispetto sia per me che per te… ma se non so cosa ha portato tutto questo come potrò mai risolverlo?”
    Agnese:”Andrea… tutti qui sanno chi sei sanno che sei diverso… che hai dei valori profondi nessuno pensa che tu sia uguale a tua madre…e di certo non devi scontare tu le sue colpe! ”
    Andrea:”Ma qui tutti in me rispettano lo Sparviero capisci…. Loro mi apprezzano per questo… ma io voglio qualcosa di migliore per il nostro futuro… e ci riuscirò te lo giuro… il mio cognome non sarà più pronunciato con disprezzo…né qui né a Torino né in tutto il Piemonte…” Agnese guardava lo sguardo orgoglioso di Andrea, e anche così fiero… questo coraggio che tirava fuori davanti alle ingiustizie della vita l’aveva fatta innamorare di lui…
    Agnese:”Io ho già il meglio… non posso chiedere altro…” Andrea le baciò la fronte…
    Andrea:”Ti aiuto a vestirti… approfittiamo del fatto che non piove… andiamo a casa…” Agnese gli sorrise e si prepararono a tornare…
    Il temporale si calmò così i due giovani si misero sulla via di casa… lì nel frattempo l’unica ancora sveglia era Dorina… quando vide dalla finestra la sagoma di un cavallo si sentì sollevata scese di corsa nelle scuderie e vide il marchese con in braccio Agnese addormentata…
    Dorina:”Che è successo?”
    Andrea:”E’ solo caduta da cavallo… portiamola in camera ora…” disse sorridendo… poi si voltò verso Ettore “Domani andrai a cercare il suo cavallo…” Ettore gli sorrise e finalmente tutti andarono a trascorrere una notte tranquilla… Quando Andrea si avvicinò al letto dove Agnese riposava si sdraiò delicatamente accanto a lei e la guardò a lungo… poi stanco per la lunga giornata anche lui si addormentò…
    L’indomani il sole era già alto quando Agnese aprendo gli occhi vide Andrea che si stava vestendo…
    Andrea:”Hai dormito molto…”
    Agnese:”Ne avevo bisogno…”
    Andrea:”Non te ne sei neanche accorta mentre ti ho cambiato la fasciatura…”
    Agnese:”Grazie… fuori piove ancora?”
    Andrea:”Meno di ieri ma si…”
    Agnese:”Ho sempre pensato che la pioggia mi portasse solo cattive notizie…”
    Andrea:”Perché dici questo?”
    Agnese:”Vedi… il giorno di Natale quando mio padre è morto pioveva, anche quando mia madre è scomparsa…ha accompagnato tanti momenti brutti… ma non mi va’ di pensare a cose così cupe…”
    Andrea:”Infatti…”
    Agnese:”E’ il caso che mi vesta e mi alzi ho molte cose da fare…”
    Andrea:”Ma devi stare ancora a letto come fai a camminare!”
    Agnese:”Ho avuto le cure migliori!”
    Andrea:”Agnese!”
    Agnese:”Andrea! Sai benissimo che non mi farai cambiare idea… andremo insieme a Rivombrosa in carrozza… così saluteremo Martino ed Emilia e stasera andremo a Torino a corte… e finalmente prenderemo la strada per Venezia…”
    Andrea:”Sicura che te la senti?”
    Agnese:”Sicurissima!”
    Andrea:”Tanto è inutile farti cambiare idea giusto?” le chiese ridendo… poi uscì e Dorina entrò per aiutarla a vestirsi e sistemarsi chiedendole anche di chiudere i bauli aggiungendo solo poche cose…

    A Parigi lontana questi luoghi sereni la contessa Vittoria stava aspettando notizie circa la sua prigionia dal generale Ducroix… era nel suo palazzo davvero imponente… dove risiedeva il prefetto di Parigi due gendarmi erano accanto a lei… ma lei non faceva che guardare tutto quel lusso tutto quell’oro ammaliata da tutto ciò… Finalmente il generale rientrò e chiese alle guardie di uscire…
    Ducroix:”Contessa…Come ben sapete il capitano Loya era un assassino e si è macchiato di molti altri delitti… la corte questo lo sa… ma voi avete pur sempre commesso un omicidio… l’unica via che potrebbe darvi un uscita dignitosa da questa storia sarebbe dire che l’avete fatto per difendere la contessa Agnese Ristori era a lei che Loya puntava la pistola come mi avete detto…”
    Vittoria:”Questo cosa vuol dire?Agnese Ristori potrebbe essere la ragione della mia salvezza!!!!” chiese piena di rabbia perché ancora una volta entrava nella sua vita quel nome…
    Ducroix:”Volete evitare la prigione?”
    Vittoria:”Certo.” Disse perentoria. Continuava a reggere fieramente lo sguardo del generale, l’orgoglio che si celava in lei andava oltre ogni cosa…
    Ducroix:”Allora abbiate fiducia in ciò che vi dico… Ho una certa influenza su questa corte, voi starete in un palazzo lontano da Parigi e farete una vita ritirata… ci saranno sempre gendarmi intorno a voi a controllare ogni vostra mossa…voi sareste sprecata in una prigione femminile…” disse malizioso… “Quando arriverà il momento del processo manderanno a chiamare la contessa Ristori e il marchese Van Necker… e se voi avrete detto la verità confermeranno ciò che mi dite e voi sarete libera…” Vittoria sentendo quelle parole iniziò a sorridere diabolicamente…
    Vittoria:”Quindi Agnese Ristori verrà qui prima o poi?”
    Ducroix:”Per testimoniare certo!” Vittoria sorrise maliziosa… di come il destino gli avevo messo davanti una possibilità di vendicarsi…
    Vittoria:”Generale…” disse con voce suadente avvicinandosi a lui e iniziando a toccargli l’uniforme “Non sapete quanto vi sono grata perciò che fate per me…immensamente grata…” sottolineò le ultime due parole… era facile capire come Vittoria volesse tenere in pugno Ducroix…

    Quel giorno a Rivombrosa il cielo non era sereno come le altre volte quasi a preannunciare che qualcosa di brutto potesse accadere, Martino stava controllando i cavalli delle scuderie quando vide Primo arrivare da lui piuttosto nervoso e Dorina che tornava indietro sul calesse con Maria e Ettore che le seguiva a cavallo…
    Martino:”Che succede Primo?”
    Primo:”Nessuno voleva allarmarvi così ieri non siete stato avvisato, la contessina… ieri ha avuto un incidente col suo cavallo… no ma sta bene signor conte…” Primo cercò di tranquillizzarlo visto lo sguardo preoccupato che subito comparve sul volto di Martino…
    Martino:”Sellami il cavallo subito e avvisa la marchesa…” Contro il parere di Primo si mise in sella al suo cavallo e si diresse verso i cancelli di Rivombrosa, ma arrivato lì vide arrivare la carrozza di Andrea… e riuscì a vedere che dentro c’era Agnese… così le sorrise e andarono insieme verso l’entrata l’uno seguito dall’altro… Arrivati lì Andrea scese e prese in braccio Agnese sorreggendola poi davanti alle scale non prima di averla lasciata abbracciare a Martino…
    Martino:”E’ tutto a posto?”
    Agnese:”Si, non preoccuparti…”
    Andrea:”per fortuna sono riuscita a trovarla… ho pensato però che tra poco arriverà il dot. Persini per Emilia magari le dà un occhiata…”
    Martino:”Mi sembra un ottima idea…”
    Agnese:”Ma non è necessario smettetela!” Martino e Andrea si sorrisero complici ridendo… con calma Agnese riuscì a salire per le scale e si sedette nella biblioteca di Rivombrosa…
    Martino:”Così siete in partenza…”
    Agnese:”Esatto… non sarà una banale caduta a fermarmi…”
    Andrea:”E’ testarda!”
    Martino:”Ha preso da Elisa!” disse guardando il quadro sul quale si soffermò anche Andrea…
    Agnese:”Prima però facciamo tappa a corte… ”
    Martino:”Come scusa?”
    Agnese:”Andrea ed io siamo stati invitati da sua maestà…e so già cosa vuoi dirmi…” Martino era perplesso ma prima di lasciar spazio ai suoi dubbi entrò la marchesa Emilia che andò da Agnese per fortuna stava meglio e si era alzata dal letto…mentre Agnese parlava della disavventura con la cugina, Andrea chiese a Martino di appartarsi….
    Andrea:”Ciò che sto per chiederti è alquanto strano ma so di poter contare sulla tua sincerità…”
    Martino:”Ovviamente…”
    Andrea:”Voglio sapere tutto… su mia madre… ogni cosa… la verità…”
    Martino:”Ah…Andrea… perché lo chiedi a me?”
    Andrea:”Agnese non vuole dirmelo per non ferirmi…”
    Martino:”E io concordo con lei… sappi solo che sei diverso da lei… non pensare ad altro…tua madre ha commesso molti errori ma ha più importanza…”
    Andrea:”Avete deciso voi per me…ma non credete che desisterò…”
    Martino:”Mi sarei meravigliato del contrario…”
    Emilia sorprese i due a parlare… Martino le cinse i fianchi con un braccio…
    Emilia:”Di che parlavate?”
    Martino:”Dubbi…niente di importante…andiamo da Agnese…”
    Andrea si avvicinò a lei e la fece alzare sorreggendola anche se ormai Agnese non aveva alcun problema aveva solo bisogno di camminare lentamente…
    Agnese:”Io e Andrea vi lasciamo dobbiamo fare qualcosa di importante…” Martino li congedò e i due scesero per il grande scalone di Rivombrosa e andarono verso i giardini…
    Andrea:”Tesoro… cos’è che dovremmo fare io e te?”
    Agnese:”Era tanto tempo che volevo farlo ma all’inizio avevo paura… non sapevo come avresti reagito…ora però è una cosa che sento di dover fare…”
    Andrea:”Amore mio di che parli?”
    Agnese:”Devo portarti da qualcuno…”
    Andrea:”D’accordo…” Agnese sapeva che Andrea non aveva capito…
    Agnese:”Eccoci… voltati…” Andrea osservò il prato due lapidi l’una accanto all’altra Fabrizio Ristori ed Elisa Scalzi…
    Andrea:”i tuoi genitori…”
    Agnese:”Si…tu non sai molto di loro temo ma…sono certa che sarebbero felici di vederti accanto a me… anzi lo sono lassù dalla loro stella… ”
    Agnese stanca si sedette sulla panchina li a fianco e Andrea la raggiunse….
    Andrea:”Sai cosa mi disse una volta mia madre?” Agnese scrollò la testa “Che io somigliavo all’unico uomo che aveva amato nella sua vita…io gli chiesi che era possibile illudendomi che potesse essere quel padre che non ho mai conosciuto… ma lei mi disse categorica che non amava mio padre. E che l’unico grande amore della sua vita era morto….troppo presto….”
    Agnese:”Era mio padre…”
    Andrea:”Lo so…credo non abbia mai smesso d’amarlo…scusa non vorrei ferirti con questi discorsi…”
    Agnese:”Non è così… anzi mi rendi felice so che non è facile raccontare queste cose per te… e non è facile stare qui se tu li avessi conosciuti avresti capito più cose…”
    Andrea:”Ma ho conosciuto te… immagino come dovevano essere… orgogliosi, forti e innamorati…”
    Agnese:”Giusto…” disse sorridendogli… “Andrea… prima dicevi che non hai mai conosciuto tuo padre…non me ne hai mai parlato…”
    Andrea:”So chi è… so il suo nome ma io ho sempre vissuto con mia madre… non mi ha riconosciuto…”
    Agnese:”Mi spiace… l’hai mai visto?”
    Andrea distolse lo sguardo da lei si alzò in piedi notò dei fiori non lontano andò a coglierne alcuni e lì portò davanti alle lapidi…
    Andrea:”Mio padre per me è come se non fosse mai esistito…” disse fissando serio il terreno Agnese voleva andargli incontro e a fatica si alzò andò da lui e gli cinse le spalle… senza dire nulla restarono lì…
    Andrea:”Ora andiamo ci aspettano a corte stasera…”
    Agnese:”Certo… salutiamo Martino…” lo baciò e si avviarono verso l’entrata del palazzo…
    Saliti di sopra trovarono il dottore accompagnato personalmente dalla principessa Luisa di Carignano voleva accertarsi di come stesse Emilia, dopo il medico controllò anche la caviglia di Agnese che per fortuna non aveva nulla di grave… Andrea andò da lei per sorreggerla…
    Agnese:”Hai visto la principessa come abbassa lo sguardo davanti al medico?”
    Andrea:”Si ma non vedo cosa tu vuoi dire…”
    Agnese:”Andrea… non dirmi che sei diventato ceco… è in imbarazzo secondo me gli piace… e lui vedi com’è formale… chissà…”
    Andrea:”Vuoi aiutarli?” chiese ridendo… Agnese gli sorrise semplicemente alzando le sopracciglia…
    Luisa:”Ora dobbiamo proprio andare stasera ci aspetta una serata importante…”
    Andrea:”Esatto…” iniziarono a salutarsi tutti anche Martino e Agnese…
    Martino:”Qualunque cosa accada stasera non farci caso d’accordo?”
    Agnese:”Non ti preoccupare Andrea sarà con me non saranno delle cattive parole a buttarmi giù…”
    Emilia:”E divertiti a Venezia!!!”
    Agnese:”Certo!!!”
    Andrea:”Pronta?” disse raggiungendola…
    Agnese:”Prontissima…” gli disse sorridendogli in un modo speciale… insieme scesero accompagnati da tutti e per primi salirono in carrozza con i bagagli dietro diretti a Torino…
    Luisa prima si salire fu chiamata da Martino…
    Martino:”Principessa, se riuscite stasera a corte…”
    Luisa:”Conte Ristori non preoccupatevi non permetterò nessun oltraggio a vostra sorella…” Martino la ringraziò e salita in carrozza col dottore seguì i giovani sposi…
    Arrivati al castello di Luisa, Agnese e Andrea sistemarono i bagagli nel loro appartamento del palazzo e si prepararono per andare a corte la sera stessa… e l’indomani la partenza per Venezia…
    Andrea era già pronto e agitato faceva avanti e indietro davanti al grande scalone della villa…
    D’un tratto sentì una risata era Agnese che rideva… l’avrebbe riconosciuta fra mille la sua risata… quando la vide restò colpito per quanto fosse ancora più possibile dalla sua bellezza… era stupenda in quel vestito azzurro e bianco, che le donava come nessun altro i capelli raccolti per mettere in risalto il suo viso ancora più bello… Andrea era davvero senza parole, Agnese lentamente scendeva le scale appoggiandosi, quando arrivò da lui era radiosa…
    Andrea:”Sei bellissima…”
    Agnese:”Grazie… stasera saremo la coppia più invidiata vedrai…”
    Andrea:”Lo saremo di certo amore mio…” e la baciò…
    Uscirono verso la carrozza della principessa e si indirizzarono a corte al palazzo del Volantino in centro nella capitale, arrivati lì scesero, e Agnese iniziava ad essere un po’ agitata Luisa li precedette, poi i due si presero per mano e dopo Andrea la prese a braccetto… camminarono fino ad arrivare all’entrata, una volta lì si fermarono prima di essere annunciati.
    Andrea:”Pronta?”
    Agnese:”Mi tremano un po’ le gambe…”
    Andrea:”Andrà bene… io te possiamo vincere giusto?”
    Agnese:”Si…” gli disse felice e fece il primo passo…
    Il ciambellano di corte battè come di rito i due colpi per terra per ogni ospite e li annunciò… “Il Marchese Andrea Van Necker e la Contessa Agnese Ristori Marchesa Van Necker…” Tutta la nobiltà piemontese cessò di bisbigliare e si fermò per veder entrare i due giovani… i loro volti erano ammirati, altri contrariati… Andrea e Agnese stavano per affrontare la loro prima prova da marito e moglie.

    fine secondo capitolo.
     
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