Capitolo 3 Gioia e Inquietudine

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  1. sisterchris88
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    Capitolo 3

    Andrea e Agnese passarono per le lunghe ali di gente che gli avevano lasciato la via libera per potersi presentare al re…
    Mentre passavano molti erano i bisbigli che si sentivano… e i due si strinsero ancora di più l’uno accanto all’altra… “E’ proprio lei è tornata da Parigi la figlia della serva dei Ristori…” Agnese mandava giù senza farci troppo caso… sapeva che quella gente era molto più povera di quanto lo era stato sua madre nonostante le tante ricchezza materiali che quelle persone avevano…. I due si avvicinarono al re che li ammise alla sua presenza i due si inchinarono e gli porsero i loro saluti. Carlo Emanuele IV era il nipote di quel re che aveva tanto aiutato Fabrizio ed Elisa… era ben diverso da suo padre, era un uomo pio, molto legato alla religione, e non era affatto affascinato dalla vita di corte ma voleva rispettare almeno un po’ le tradizioni per salvare quel poco che poteva della monarchia ora che la Francia era l’esercito invasore… Le parole che rivolse ad Andrea e Agnese furono poche e formali ma molto più sincere di quelle che la gente intorno bisbigliava fra loro, quando si spostarono per appartarsi in un angolo Andrea sentì una frase che lo mandò su tutte le furie… “Marchese Van Necker, non mi stupisco che non sapesse chi fosse il padre…” Agnese vide subito Andrea scattare ma lo fermò mettendogli una mano sul petto…
    Agnese:”No Andrea, non farlo… so che è difficile ma non farlo… ti prego…” Andrea mandò giù il boccone guardo male le tre dame bigotte e proseguì con Agnese…
    Poi lo portò fuori Andrea era davvero molto arrabbiato…
    Agnese:”Andrea calmati ti prego…”
    Andrea:”Ma come osano… come!!! Che ne sanno della mia vita di mia madre e di mio padre!!!”
    Agnese:”Andrea abbassa la voce ti prego stai urlando…”
    Andrea:”Non è possibile…”
    Agnese:”Andrea… guardami… se vuoi possiamo andarcene…”
    Andrea:”E dargliela vinta così mai! Neanche il re ci ha trattato così e devono farlo loro!!!”
    Luisa notò da lontano che i due si erano appartati e Agnese continuava a cercare di calmare Andrea, una coppia nobile passò accanto ai due giovani e le parole dell’uomo fecero perdere ogni ragione ad Andrea…
    Marchese:”Non si sa dove andremo a finire… I servi e i figli di nessuno… non ci sono più limiti negli inviti a corte…”
    Andrea:”Come vi permettete?”
    Marchese:”Cosa volete voi?Un nobile sfaccendato che non aveva niente di meglio da fare che diventare bandito…”
    Andrea:”Se voi sapeste quali sono i valori della vita non stareste qui ogni giorno a comportarvi come un inetto…”
    Marchese:”State attento marchese io non vi permetto…”
    Andrea:”E voi forse? Con che coraggio insultate così mia moglie!!!”
    Marchese:”Mi auguro per voi che almeno in quello sia brava, le serve sono sempre le amanti migliori…” Andrea stava per tirargli uno schiaffo ma Agnese afferrò la sua mano prima di ogni altra cosa… e lui la guardò… poi Agnese si mise fra loro…
    Agnese:”Marchese le chiedo di smettere di usare questi toni, nessuno vi da il permesso…”
    Marchese:”Avete una moglie molto audace marchese…” disse accentuando l’ultima parola…
    Andrea:”Non posso dire lo stesso su di voi signore…”
    Marchese:”E io potrei dire molto peggio su vostra madre…visto che su vostro padre non si potrà mai dire nulla…”
    Andrea:”Non oserete…”
    Agnese:”Signore la prego di smetterla… non è corretto parlare di chi è scomparso e non è più con noi… scusateci ora la principessa ci chiama…” Il marchese si congedò e se ne andò non senza essersi scambiati uno sguardo si sfida con Andrea…
    Agnese:”Forse è meglio se ce ne andiamo….”
    Luisa:”Cos’è successo Andrea?”
    Andrea:”Nulla non credevo ci fossero al mondo persone così impudenti e sfrontate…”
    Agnese:”Quel marchese” disse indicando l’uomo in lontananza… “Lo ha provocato e conosci Andrea…”
    Andrea:”Non saprò chi era mia madre ma non può insultarla così!!!!”
    Luisa:”Quell’uomo è il marchese Le Miriè è un nobile francese insidiatosi qui subito dopo l’occupazione francese era molto amico di Loya…
    Andrea:”Ecco perché non lo potevo vedere da subito…”
    Luisa:””Ora è meglio se…”
    Andrea:”No resteremo qui fino a fine serata… non preoccuparti ora mi passa… va’ pure Luisa…”
    La principessa si allontanò…
    Agnese:”Sicuro vada meglio…”
    Andrea:”Si… non pensare a me…Hai sentito….? Musica… ”
    Agnese:”Andrea… la mia caviglia non possiamo ballare…”
    Andrea:”Ma qui fuori lentamente si…”Andrea le sorrise e tenendola fra le sue braccia per non farle sforzare troppo la caviglia si misero a ballare lì in giardino lontano dagli altri così impegnati a recitare il loro ruolo a corte…

    A Rivombrosa intanto Martino stava camminando nervosamente nella sala dove lui ed Emilia avevano cenato…
    Emilia:”Ma si può sapere cos’hai?”
    Martino:”Agnese…”
    Emilia:”Martino sta tranquillo Andrea la difenderà da qualunque tipo di critica…”
    Martino:”Anche questo mi preoccupa Andrea è un bravo ragazzo ma è giovane e impulsivo… non saprei…sai che io e la corte non andiamo d’accordo…”
    Emilia:”Ma se non ci sei mai stato…”
    Martino:”Ecco appunto ci sarà un motivo…”
    Emilia:”Dai calmati credo che dovresti pensare più ad altro…”
    Martino:”Tipo…” Emilia lo guardò divertita e stupita…
    Emilia:”Che ne dici di me e tuo figlio?”
    Martino:”Hai ragione perdonami…” disse andando ad abbracciarla… “andiamo in biblioteca… il medico che ha detto oggi?”
    Emilia:”Mi ha trovato più rilassata con un bel colorito, era contento di questo…”
    Bianca:”Signor conte scusate…”
    Martino:”Dimmi Bianca…”
    Bianca:”Nelle scuderie c’è Ettore, dice che ha molta urgenza di parlarvi signore…”
    Martino:”Perché?”
    Bianca:””Non ha voluto dirmelo…”
    Martino:”Torno subito!” disse baciando Emilia… e scese nelle scuderie… E trovò Primo e Ettore tutti presi a discutere fra loro…
    Martino:”Che succede?”
    Ettore:”Conte perdonate se vengo a quest’ora ma i marchesi Van Necker non ci sono e non sapevo da chi andare…”
    Martino:”Coraggio parla…”
    Ettore:”Il marchese Van Necker mi ha mandato a cercare il cavallo della contessina signor conte...”
    Martino:”Su coraggio e Allora?”
    Ettore:”Credo ci sia qualcosa che dovete vedere…”
    Tutti e tre salirono in sella e andarono verso i boschi dietro il castello di Andrea…

    A corte intanto tutto era finito nel miglior modo Andrea e Agnese si appartarono e nonostante i cattivi giudizi trovarono anche persone che li invidiavano perché erano giovani, belli e innamorati, in seguito data anche la caviglia di Agnese, i due tornarono presto e si congedarono, ricevendo dal re un invito a tornare quando potevano perché era rimasto piacevolmente colpito dai modi di Agnese… Uscendo Andrea incrociò ancora lo sguardo del marchese Le Miriè ma stavolta sorrise per aver ricevuto qualcosa che a lui non era mai capitato, una parola positiva dal re.
    I due rientrarono a palazzo Carignano la Principessa si ritirò, Andrea e Agnese invece erano ancora sul grande scalone dell’entrata…
    Andrea:”Credi di potercela fare ancora un po’…”
    Agnese:”Certo che vuoi fare…?”
    Andrea:”chiudi gli occhi e lasciati guidare…” la portò lungo tutto il giardino principale poi salì le scale e arrivò davanti alla balconata del giardino, Andrea sapeva benissimo qual era quel posto ma Agnese ad occhi chiusi no…
    Andrea:”Ora amore mio conta fino a 10 e non aprire gli occhi prima d’aver finito…”
    Agnese:”Andrea ma cosa vuoi fare?” Andrea la baciò sulla guancia e la lasciò contare andando via… Agnese seguì le istruzioni perfettamente…
    Aprì gli occhi… e quasi non le vennerò le lacrime era quel posto che le aveva portato tanta fortuna guardò la visuale che da lì aveva di palazzo Carignano… si guardò intorno quel giorno che sembrava così lontano ma così indelebile, la prima volta che aveva visto Andrea…
    Andrea:”Signorina…” disse Andrea sorridendole dolcemente….
    Agnese:”Marchese…”
    Andrea:”Vi sentite bene?”
    Agnese:”Non molto…” disse continuando a scherzare con lui…
    Andrea:”Capisco… forse la vostra serata vi ha annoiato…”
    Agnese:”Forse… oppure sono così felice da aver paura che tutto questo sia irreale…”
    Andrea:”Invece lo è amore mio…e lo sarà per sempre…”
    Agnese:”Mi ricordo ancora quel giorno in cui io e te eravamo qui l’uno accanto all’altra… e io ti chiesi di non muoverti perché volevo nascondermi, e tu mi hai detto che capivi, e sottolineavi i miei modi di fare…”
    Andrea:”E tu che avresti saputo rispondere alle mie parole…”
    Agnese:”E tu hai detto che non volevi offendermi…”
    Andrea:”Temo di aver dimenticato cos’ho detto dopo…” Agnese lo guardò pensando che stesse scherzando ma Andrea aveva il volto serio pensando a cos’aveva detto… Agnese allora fece due passi avanti un po’ delusa… Andrea le si avvicinò e le mise una rosa davanti…
    Andrea:”Una rosa rossa non può passare inosservata in un campo di neve…”
    Agnese:”Allora non l’avevi dimenticato…”
    Andrea:”Ma come potrei… non ho dimenticato un solo istante da quel giorno… ” disse baciandola con passione… “Io ti amo… e ricordo ogni gesto, ogni sorriso, ogni lacrima, ogni carezza… potrebbe accadermi qualunque cosa ma mai dimenticherei la tua immagine la tua voce… vedi questa rosa.. potrebbe appassire perdere tutti i suoi petali ma ci sarà sempre una rosa rossa pronta a sbocciare ancora più bella più profumata… lo stesso varrà per noi, la vita non è facile, ma nonostante tutto per noi ci sarà sempre una nuova rosa rossa…”
    Agnese:”Andrea…”
    Andrea:”Dimmi amore…”
    Agnese:”Non credo sia possibile amarti più di quanto ti ami ora…” disse abbracciandolo e annusando la rosa che gli aveva dato… insieme felici si avviarono per rientrare al palazzo…

    Nel frattempo Martino era arrivato nei paraggi di una pineta e non molto lontano c’era un carcassa riversa a terra piena di sangue…
    Martino:”Mio Dio…Ma chi ha potuto ridurre così il cavallo di Agnese?”
    Ettore:”Non lo possiamo sapere signore, ma non credo che una fuga o un temporale possa fare questo…”
    Martino:”Ma deve essere successo qualcosa tutti al borgo sanno che questo è il suo cavallo…”
    Ettore:”Infatti signore…. Temo che ci sia qualcos’altro da vedere… guardi qua…” disse indicando il collo dell’animale…
    Primo:”Sono due colpi di pistola…”
    Martino:”Hanno ucciso il cavallo di Agnese, era molto legata al suo cavallo Agnese…”
    Ettore:”Conte Ristori cosa facciamo? Avvisiamo il marchese a Torino?”
    Martino:”No portatelo via chiedete aiuto a Cesare e agli altri e cercate di capire chi è stato a compiere un gesto così barbaro e mostruoso e non dite nulla né alla marchesa né ad altri… Primo devo chiederti di non parlarne neanche a Dorina…”
    Martino Sconsolato rimontò in sella andando a cercare Cesare… e molto inquieto per ciò che aveva visto…

    La notte trascorse tranquilla, per Andrea e Agnese si risvegliarono l’uno accanto all’altra felici come sempre e finalmente pronti per un romantico viaggio insieme prepararono i bagagli e la carrozza e scesero di buon ora…
    Luisa:”Partite già?”
    Andrea:”Si è meglio arrivare di buon ora a Venezia ci vorrà molto…”
    Agnese:”Grazie per l’ospitalità Luisa…” disse abbracciandola…
    Luisa:”Buon viaggio allora…” Andrea le baciò la mano ma poi l’abbracciò e insieme i due giovani salirono sulla carrozza….
    Andrea:”Lo conosco…”
    Agnese:”Di chi parli?”
    Andrea:”DI mio padre… ti ho mentito…Io so chi è… e credo anche che per un certo periodo di tempo lui veniva spesso da me ma io ero molto piccolo e non ricordo poi deve essere successo qualcosa…”
    Agnese:”Tua madre…”
    Andrea:”A questo punto si… sai ieri sera pensavo che anche se avessi voluto contraddire quel marchese Le Meriè non avrei saputo cosa dire per difendere mia madre…l’ho amata molto e forse per questo una parte di me si innervosisce…”
    Agnese:”andrea è normale… non devi dare a me alcuna spiegazione…”
    Andrea:”Ora io e te andremo a Venezia e staremo bene insieme felici… e ho deciso che voglio scoprire perché non ho avuto un padre…”
    Agnese:”Io sarò al tuo fianco come sempre qualunque cosa accada…”
    Andrea la baciò e la giovane si appoggiò alla sua spalla….

    In un palazzo piuttosto misero non molto lontano dal centro di Torino il marchese Le Meriè stava sistemando alcune carte quando fu avvisato dell’arrivo di una visita…
    Marchese:”Fate passare…buongiorno voi siete?”
    Saval:”Sono il soldato semplice SAval…”
    Marchese:”Siete dunque voi….vi attendevo…”
    Saval:”Credo che dobbiate leggere questa signore…” Saval passò una lettera al marchese. Quando la aprì la calligrafia era di Loya.

    La carrozza dei giovani marchesi si stava dirigendo verso il confine del Piemonte per andare a Venezia, quel giorno stesso a palazzo Martino era molto agitato pensieroso e la cosa di certo non era sfuggita ad Emilia. Era ormai sera e insistentemente Martino chiedeva spesso dove fosse Primo. La giovane marchesa era in salotto che stava leggendo quando notò che Martino continuava a guardare dalla finestra…
    Emilia:”Martino? Aspettiamo ospiti…?”
    Martino:”Come scusa?” disse lasciando i suoi pensieri…
    Emilia:”Appunto mi vuoi dire cosa ti agita?”
    Martino:”Niente assolutamente…”
    Emilia:”Ti conosco da quando hai dieci anni non ti credo…”
    Martino:”Emilia davvero non darti pena per me… non c’è nulla…”
    Emilia:”Non voglio più vederti così allora…”
    Martino:”Promesso…. Che ne dici se andiamo a letto?” Emilia gli sorrise… e Martino guardandola felice la prese in braccio…
    Emilia:”Sei impazzito?!”
    Martino:”Assolutamente… mi occupo della donna che amo e del mio splendido bambino in arrivo…”
    Emilia lo baciò e portandola in braccio andò fino alla loro stanza…

    A molte miglia di distanza Andrea e Agnese erano fermi fuori da una locanda…
    Andrea:”Ci fermeremo qui per stanotte e domani saremo ben presto a Venezia…”
    Agnese:”Andrea… questo è un posto semplice possiamo presentarci come non nobili…”
    Andrea:”Semplicemente Andrea e Agnese?”
    Agnese:”Si… sarebbe bello anche se solo per una notte…”
    Andrea:”Va bene…” insieme entrarono e chiesero una stanza per loro, quando salirono scoprirono che non era di certo la più calda, ma a loro bastava poco per essere felici, portarono solo un bagaglio e si sistemarono per passare la notte…
    Agnese:”Hai visto di sotto, tutti erano così felici nella taverna, qualcosa da mangiare un po’ di vino e le persone care accanto…”
    Andrea:”Hai ragione, siamo fortunati io e te…”
    Agnese:”E hai visto che dolce quel bambino, il figlio della proprietaria…” Andrea le sorrise… poi Agnese lo guardò a lungo… pensierosa…
    Agnese:”Vorrei che avesse i tuoi occhi…”
    Andrea:”Di cosa parli Agnese?”
    Agnese:”Di nostro figlio…” disse felice… Andrea per un attimo la guardò stupito…
    Andrea:”Non dirmi che…”
    Agnese:”No, no Andrea non aspetto un bambino però ci stavo pensando sarebbe bellissimo, vorrei che avesse i tuoi occhi, il tuo sorriso…”
    Andrea:”Il tuo profumo, la tua dolcezza, e se fosse una bambina vorrei che fosse bella come la sua mamma…”
    Agnese:”Sono certa che tu preferiresti un maschio…”
    Andrea:”Ma che dici… non conta… e poi avremo maschi e femmine giusto?” disse ridendo…
    Agnese:”Si amore mio…”
    Andrea:”L’importante è che siano felici…” disse baciandola… e invitandola a sdraiarsi sul letto…si scambiarono sguardi intensi e profondi e si persero l’uno nelle braccia dell’altro, abbandonati al loro amore.

    Il giorno dopo al borgo Martino si era alzato di buon ora per andare a cercare notizie su quello che era successo al cavallo di Agnese.
    Cesare:”Signor Conte mi dispiace ma a quanto pare qui nessuno ha visto niente, il cavallo della contessa deve essere stato ucciso subito dopo la fuga…”
    Martino:”Andiamo è assurdo… e nessuno ha sentito dei colpi le fattorie non sono molto distanti…”
    Ettore:”Permettetemi di dire signor conte che anche se li avessero sentiti, i contadini potevano pensare che fosse per la caccia, non di certo altro…”
    Martino:”Avete ragione ma qui c’è un colpevole, e io voglio trovarlo…”
    Primo:”Volete che avvisiamo il capitano Corsini?”
    Martino:”Non lo so Primo, avrei preferito risolvere tutto diversamente…”
    Primo:”Qualcosa verrà fuori prima o poi…” Martino annuì e se ne andò a cavallo…
    Cesare:”Ne sei proprio certo Primo?” gli chiese non molto convinto….

    Nel frattempo nel palazzo del marchese Le Miriè, l’uomo aveva dato rifugio a Saval nelle scuderie…
    Marchese:”Non dovete dimenticare che voi siete bandito da queste terre, se il capitano Corsini scopre che avete disobbedito ai suoi ordini saranno problemi sia per voi che per me…”
    Saval:”Non m’importa di lui, dovrei esserci io al suo posto…” il marchese scoppiò a ridere in modo diabolico…
    Marchese:”Voi proprio siete fermo alla vecchia legge giusto e ingiusto… non è così… ora ascoltatemi, il capitano Loya vi ha promesso molto di più di uno squallido forte, vedete solo di portare a termine il compito…”
    Saval:”Certo Marchese.”
    Marchese:”Avete ritrovato gli altri uomini?”
    Saval:”Si. Nessuno ha trovato nulla da dire…”
    Marchese:”Bene, allora procedete. Le terre di Rivombrosa non conosceranno più la parola pace. E in seguito anche i loro proprietari.”

    Intanto Andrea e Agnese avevano già superato la frontiera per andare a Venezia, erano insieme sulla carrozza che guardavano ogni cosa li circondasse…
    Agnese:”Ti manca?”
    Andrea”Cosa Venezia?”
    Agnese:”No, essere lo Sparviero…” Andrea accennò ad un sorriso…
    Andrea:”Si, un po’… ma non sarebbe più come prima… e poi ho corso molti rischi ed ora non posso più permettermelo con una moglie così bella…”
    Agnese:”Eppure io so che per te è stata una scelta difficile…”
    Andrea:”Lo è stata ma ho dato la mia parola non toccherò mai più le armi…”
    Agnese lo baciò sulla guancia… di colpo videro che la carrozza si fermò…
    Andrea:”Eccoci arrivati per oggi proseguiamo a piedi domani magari prendiamo una barca…”
    Agnese:”Che posto meraviglioso…” disse Agnese guardando intorno la gente che passeggiava sotto il sole alto in cielo che scaldava ogni cosa… e il mare, ancora più bello di come se lo ricordasse. Era incantata da tutta quella visione…
    Andrea:”Porteranno i bagagli a casa…Agnese? ”
    Agnese:”Scusa ero affascinata da tutto questo…”
    Andrea:”Non avevi mai visto il mare…?”
    Agnese:”No no, però non ricordavo che fosse così bello. È passato del tempo da quando io e mia madre siamo andate a trovare Cristiano poco prima che morisse…”
    Andrea:”Cristiano?”
    Agnese:”Si, il principe di Montesanto… vive a Napoli ora… è una brava persona, quando avevo tre anni ha aiutato molto me e mia madre, mentre eravamo lì… e mi ha anche salvato la vita…”
    Andrea:”Davvero?e da chi?” la giovane lo guardò sorridendo dentro se stessa…
    Agnese:”Ero piccola non ricordo…” fece cadere così il discorso nel frattempo i due si misero a passeggiare…
    Agnese:”Lui amava molto mia madre, ma a volte l’amore non basta…”
    Andrea:”Perché dici questo?”
    Agnese:”Mia madre non poteva dare a Cristiano quello che lui voleva, gli sembrava di tradire l’amore assoluto che provava verso mio padre, ma questo non vuol dire che non amasse Cristiano solo era diverso, gli anni in cui è rimasto con noi a Rivombrosa sono stati comunque molto belli. Finchè non prese una decisione sofferta e andò via…”
    Andrea:”Hai avuto una vita piena di avventure…” Agnese gli sorride…di colpo sentirono qualcuno che urlava il nome di Andrea… voltandosi un giovane alto e biondo si avvicinò a lui abbracciandolo…
    Federico:”Andrea Van NEcker!!! Non ci posso credere non credevo di rivederti da queste parti!!!”
    Andrea:”Federico!!! Possibile che tu sia sempre fuori dal tuo palazzo, in tanti anni non ti ho mai trovato lì quando abitavo a Venezia…”
    Federico:”Lo sai come sono… che bello rivederti!!! E in dolce compagnia!”
    Andrea:”Si, lei è mia moglie… Agnese Ristori, lui è il conte Federico Besci mio compagno di avventura…”
    Federico:”Ti sei sposato?” disse stupito e meravigliato…
    Andrea:”Quando incontri la persona giusta…”
    Federico:”Peccato stavo per invitarti ad una di quelle feste a cui andavamo anni fa….”
    Andrea:”Non dire una parola di più!!! Non sono più così ora…”
    Federico:”Complimenti contessa siete riuscita a intrappolare il suo cuore…” disse baciandole la mano…
    Andrea:”Tu sei sempre libero?”
    Federico:”Ma certo amico! Come potrebbe essere altrimenti, anzi ora devo andare, stasera c’è una serata al mio palazzo raggiungici ci saranno tanti vecchi amici…” ma mentre diceva queste parole era già ben lontano…
    Agnese:”Che tipo!”
    Andrea:”E’ un bravo ragazzo solo un po’… vivace!” disse ridendo…
    Agnese:”Anche la tua però è stata una vita piena di avventure a quanto vedo…” Andrea le sorrise dolcemente e insieme continuarono a camminare dirigendosi verso palazzo Van Necker.

    In Francia nel frattempo Vittoria stava nervosamente passeggiando nelle mura della prefettura di Parigi. Aspettando che il generale Ducroix le desse novità sulla sua situazione.
    Vittoria:”Dunque?”
    Ducroix:”Dovremo recarci a Torino, io non so davvero perché mi do tanta pena per voi…” Vittoria lo guardò in modo sensuale…
    Vittoria:”A Torino quindi…”
    Ducroix:”Si dato che i possedimenti sono nostri andremo lì per non costringere i marchesi Van Necker a venire a Parigi, questo è tutto. Partiremo fra qualche settimana…”
    Vittoria:”Aspetti generale quanto tempo avremo a Torino?”
    Ducroix:”Non più di qualche giorno… dovrete rientrare a Parigi per la fine del processo… e sarete sempre scortata…” il generale andò via…
    Vittoria:”Eccome se basteranno pochi giorni…”

    Quando Agnese si ritrovò davanti al castello di Andrea era senza parole, qualcosa di imponente, ancora più di Rivombrosa, le sembrava un castello da favola, lussuoso sin troppo per lei, si vedeva che era stata Lucrezia a sceglierlo…
    Agnese:”E’ semplicemente…da togliere il fiato…”
    Andrea:”Mia madre l’ha scelto meraviglioso vero? È talmente bello che non sembra reale e sapessi che vista dalle stanze di sopra…Andiamo?”
    Agnese:”Si certo scusa…” Insieme salirono e la giovane stanza dopo stanza vedeva quadri affreschi e dipinti meravigliosi, stanze con alti soffitti finestra grandi da cui il sole passava ed illuminava ogni cosa, anche l’angolo più buio… Andrea le fece vedere tutto il palazzo felice che le piacesse tanto…
    Andrea:”Ecco finalmente vedi dove sono cresciuto…”
    Agnese:”Andrea perdonami ma sono davvero senza fiato…”
    Andrea:”Sei stanca?Perchè stavo pensando che sarebbe bello se riuscissimo ad andare a palazzo dal conte Besci… Federico ci tiene…”
    Agnese:”So che ti renderebbe felice rivedere tutte quelle persone…avrei molti amici qui… ma sia chiaro non ti lascio un secondo…” Andrea scoppiò a ridere… “Vado a cambiarmi… e scrivo a Martino che siamo arrivati d’accordo?”
    Andrea:”Perfetto… ti aspetto allora… torneremo presto non temere…”
    Il giovane Marchese andò nella sua stanza e trovò una dei libri che amava tanto leggere quando abitava lì c’era ancora il segno su una delle sue pagine preferite…

    “…quale Città unico albergo ai giorni nostri di libertà, di giustizia, di pace, unico rifugio dei buoni e solo porto a cui, sbattute per ogni dove dalla tirannia e dalla guerra, possono riparare a salvezza le navi degli uomini che cercano di condurre tranquilla la vita: Città ricca d'oro ma più di nominanza, potente di forze ma più di virtù, sopra saldi marmi fondata ma sopra più solide basi di civile concordia ferma ed immobile e, meglio che dal mare ond'è cinta, dalla prudente sapienza dè figli suoi munita e fatta sicura”

    Ben presto Agnese tornò pronta…
    Agnese:”Cosa leggevi…?”
    Andrea:”Una frase sulla città di Venezia… mi piace moltissimo…”
    Agnese prese il libro dalle sue mani e lesse ciò che Andrea indicava…
    Agnese:”Ancora non ho visto molto di Venezia ma temo che non potrò che concordare…”
    Andrea:”Coraggio andiamo, a piedi ci vorrà un po’ e faremo tutte le pause che vorrai per la tua caviglia…”
    Agnese:”Non preoccuparti dopo due giorni in carrozza non fa affatto male…” Andrea le porse il braccio
    Andrea:”Marchesa…” Agnese gli sorrise e appoggiò il suo…
    Consegnarono la lettera per Martino e insieme andarono verso il palazzo del conte amico di vecchia data di Andrea una volta arrivati lì, Agnese fu colpita dalla musica che si sentiva dalla scala, così allegra e felice… Il conte vedendoli arrivare gli andò incontro…
    Federico:”Credevo non venissi…”
    Andrea:”Solo per poco amico mio… poi andremo a riposare…non è cambiato nulla qui…”
    Federico:”Niente…prego venite…” il conte fece strada ai due sposi e li portò nella sala da ballo….
    Federico:”Signori è con immenso piacere che riaccogliamo un nostro vecchio amico il marchese Andrea Van Necker e sua moglie, la contessa Agnese Ristori…”
    Non accadde come a corte, ben presto tutti sorrise e la maggior parte ricordavano quel giovane impulsivo che fino a poco tempo prima partecipava alle serate che si svolgevano nei salotti veneziani, Agnese era felice di vedere Andrea sorridente, si fecero strada e molti li salutarono facendo anche la piacevole conoscenza di Agnese…. Tutto andava per il meglio… un servitore arrivò con un vassoio porgendo da bere ai giovani, che però rifiutarono…
    Agnese:”Ti conoscono proprio tutti…” disse bisbigliando sorridente… di colpò però Andrea si fermò e Agnese che aveva fatto qualche passò in più lo notò voltandosi… lo vide sconvolto aveva il volto pietrificato. Gli occhi erano smarriti, impauriti.
    Agnese:”Andrea che ti succede?” Ma il giovane non le rispondeva guardava fissò avanti era come se in quella sala fossero rimaste solo due persone Andrea e la persona che a qualche metro più in là lo fissava… Agnese guardò l’uomo…
    Agnese:”Andrea!chi è quell’uomo?”
    Andrea:”E’ mio padre…” disse a stento sconvolto nel rivederlo dopo molto tempo.

    FINE TERZO CAPITOLO
     
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