Capitolo 4 Un passo alla volta

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  1. sisterchris88
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    Capitolo 4

    Quello che accadde nella mente del giovane fu veloce, irrazionale, non sapeva che fare guardava in quegli occhi, non sapeva cosa trasparisse dal suo volto, se rabbia gioia o paura… Agnese era accanto a lui preoccupata non sapeva che fare che dire… e quell’uomo non si muoveva anche lui pietrificato per le troppe emozioni… era un uomo alto ancora molto attraente che non aveva rinunciato
    ai piaceri della vita, in apparenza superficiale… eppure nel guardare Andrea faticò a non porsi molte domande a non andare da lui…
    Tutto questo in pochi istanti, interminabili per Andrea… che di colpo si voltò e si avviò all’uscita… Federico cercò di trattenerlo, Agnese fece per seguirlo ma arrivata allo scalone principale non riuscì più a correre per via dello sforzo alla caviglia…
    Agnese:”Andrea!!!”
    Federico:”Andrea mi spiace non sapevo venisse anche lui, Andrea!!!!” il giovane conte urlava ma Andrea era ormai uscito completamente spaesato dall’aver rivisto suo padre.
    Federico andò accanto ad Agnese che aveva le lacrime agli occhi per la situazione e che cercava di sforzarsi di capire Andrea che l’aveva lasciata lì….
    Federico:”Vi aiuto marchesa…”
    Agnese:”Grazie ma non c’è bisogno… voglio solo tornare a palazzo…”
    Federico:”Vi accompagno…”
    Agnese:”Questa è la vostra festa, non potete abbandonare i vostri ospiti…”
    Federico:”E’ un piacere…Andrea ha sempre fatto molto per me… non è un peso… ” Agnese stentò a sorridergli… quando si voltò per dare un ultima occhiata al salone vide quell’uomo che si stava avvicinando a lei. Ma prima che potesse parlargli lei era già uscita…
    Il conte la portò sino davanti il cancello Agnese non aveva detto una sola parola troppo turbata per l’incontro.
    Agnese:”Perdonate conte Besci se non sono stata di buona compagnia ma sono preoccupata, non mi piace pensare ad Andrea solo in quello stato…”
    Federico:”Andrea ha sopportato più di quanto immaginate…”
    Agnese:”Posso immaginarlo benissimo invece eppure stasera per la prima volta ho visto che non sapeva che fare come affrontare le cose… perdonate non vorrei annoiarvi con le mie sensazioni volete salire?”
    Federico:”No, passerò domani a vedere Andrea… state tranquilla tra poco sarà da voi…” gli baciò la mano e si allontanò…
    Agnese salì nelle sue stanze ma non faceva che pensare ad Andrea, avrebbe voluto raggiungerlo ovunque fosse, ma Venezia era sconosciuta per lei e non avrebbe saputo dove andare…
    Le ore passarono senza che si vedesse Andrea a palazzo, Agnese non era neanche a letto si sedette su una panca vicino all’entrata del castello con uno scialle sulle spalle, e fissava il vuoto in ansia… senza che se ne accorgesse arrivò una donna anziana, molto robusta e più bassa di lei…. Dall’aria molto dolce quanto vissuta…
    Angelica:”Marchesina, volete venire a bere qualcosa di caldo…?”
    Agnese:”Angelica giusto?”
    Angelica:”Si governante della casa… sono ore che vi vedo in ansia e così mi sono permessa volete?”
    Agnese:”Si ma non sola vi prego…”
    Angelica:”Se a voi non crea disturbo nelle cucine non c’è nessuno vi farò preparerò un thè caldo…”
    Agnese accennò ad un sorriso e andò con lei… rassicurata dalla sua figura…
    Il conte Besci era rientrato a palazzo la festa era ormai finita gli ospiti andati via, però una persone era rimasta ad attenderlo nel salottino… con un bicchiere di liquore in mano…
    Federico:”Marchese Casalegno…credo sia meglio se ve ne andiate…”
    Marchese Casalegno:”dov’è Andrea?”
    Federico:”Anche se le sapessi non verrei di certo a dirlo a voi… è arrivato oggi a Venezia se avessi saputo della vostra presenza non gli avrei detto di venire…”
    Marchese Casalegno:”Conte… sono suo padre e ho bisogno di parlare con lui…”
    Federico si voltò furioso:”Temo che non abbiamo lo stesso concetto di essere padre…” così dicendo lo lasciò solo e andò via…

    Agnese nel frattempo si era riscaldata e Angelica aveva cercato di metterla a suo agio…
    Angelica:”Avrà anche messo la testa a posto, ma è ancora molto impulsivo come da giovane…”
    Agnese:”E’ vero… voi avete visto crescere Andrea?”
    Angelica:”Certo marchesina, io sono stata la balia di Andrea, l’ho visto dal primo giorno in cui è nato… e sono stata accanto a lui sempre….”
    Agnese:”Dite davvero… è una cosa meravigliosa…” Angelica non sembrava condividere le parole di Agnese… “Ho detto qualcosa che non va’?”
    Angelica:”Voglio bene al marchese Van Necker, ma allo stesso tempo ogni volta che lo vedo ringrazio il cielo che non sia come sua madre…”
    Agnese:”E sul padre di Andrea che mi dite? Perché lo ha rinnegato?”
    Angelica:”Marchesina io non niente su tutto questo perdonate… sono solo una serva… e non mi sono mai interessata dei loro affari…”
    Agnese:”Ma non potete dirmi nulla?”
    Angelica:”Siete curiosa, insistente… avete un bel temperamento…” le disse dolcemente poi si avviò alla porta che dava verso l’uscita nel cortile più piccolo del palazzo dove i servi si occupavano di molte faccende…
    Angelica:”Fossi in voi andrei a riposare… provateci almeno…è quasi l’alba…”
    Agnese:”… e Andrea non arriva…”
    Angelica:”…andate non ve ne pentirete…” Angelica la guardava sorridendo e la vide uscire dalle cucine.. almeno era più calma… Agnese si avviò verso lo scalone per le stanze superiori ma di colpo vide una sagoma in fondo, era troppo buio per capire chi fosse, gli occhi non l’aiutavano… ma il cuore non sbaglia mai…
    Agnese:”Andrea!!!” gli disse andandogli incontro più veloce che potè e buttandogli le braccia al collo… “Andrea grazie al cielo sei qui… non sapevo che fare dove cercarti… ” Andrea la baciò e l’abbraccio… sembrava non volesse lasciarsi andare dalla sua presa…
    Andrea:”Perdonami… non avrei dovuto lasciarti sola ma non sarei rimasto in quella stanza un minuto di più…”
    Agnese:”Sono con te, io sono qui con te… non devi escludermi Andrea… io e te dobbiamo condividere ogni cosa…” Andrea le accarezzò il volto… insieme salirono di sopra per andare nelle loro stanze… da lontano Andrea vide lo sguardo di quella donna la sua balia che era stata come e più di una madre per lui… l’anziana donna gli sorrise e lo vide allontanarsi…
    Insieme si misero a letto e Andrea sistemava i capelli di Agnese ma lo sguardo era ancora perso e turbato…
    Agnese:”Andrea…dimmi cosa pensi…”
    Andrea:”Non ci crederesti mai…”
    Agnese:”Coraggio…”
    Andrea:”Stavo pensando che non mi era mai successo di trovarmi alla stessa festa con mio padre… perché era Jacopo che si occupava di sapere chi ci fosse…. Lui credeva che io fossi all’oscuro di tutto… ma lo sapevo… e mi aveva evitato sempre questi spiacevoli incontri…”
    Agnese:”Lui conosceva tuo padre?”
    Andrea:”Jacopo era al servizio di mio padre… il marchese Alberto Casalegno…” disse sottolineando il suo nome…
    Agnese:”E poi è rimasto con te e tua madre?”
    Andrea:”Si io e Jacopo eravamo diventati molto più che servo e padrone… molto di più… e comunque non ha mai apprezzato mia madre… non so precisamente cosa ci fosse dietro quella scelta anche se me piaceva pensare che fosse stato mio padre a chiedergli di starmi accanto…sono uno stupido speravo di contare qualcosa per lui…”
    Agnese:”Andrea ma tu conti di certo qualcosa per lui sei suo figlio!!!”
    Andrea:”Non è detto… allora perché in tutti questi anni in cui ho vissuto a Venezia non si è mai presentato perché? Perché è stata sempre mia madre ad occuparsi di me…Perché sono cresciuto circondato da bugie….” Agnese lo guardò e vide che Andrea soffriva terribilmente… lo baciò sulla guancia…
    Agnese:”Cerca di riposare ora… sono qui accanto a te… ne parliamo domani con calma… non mi piace vederti in questo stato… ”
    Andrea:”Perdonami…”
    Agnese:”Non dirlo nemmeno, non c’è nulla di cui io ti debba perdonare…” Andrea si mise accanto a lei e lentamente cercando di dimenticare i suoi pensieri si addormentò, con Agnese che vegliava su di lui…

    A Rivombrosa intanto Martino si stava occupando della tenuta quando venne richiamato al borgo perché il capitano Corsini era stato avvisato di quanto era successo. Ma qualcosa di peggiore era anche accaduto nella notte…
    Martino:”Capitano….”
    Corsini:”Conte, sono contento che siate venuto… non volevo venire nella vostra tenuta perché Primo mi ha riferito che preferite proteggere la marchesa… e la quiete del palazzo…”
    Martino:”Si grazie della cortesia, i marchesi van Necker non ci sono e fino al loro rientro non ho nessuna intenzione di avvisare nessun altro…avete scoperto chi ha compiuto un gesto tanto barbaro?”
    Corsini:”Non credo di essere arrivato a buon punto… sapevo che non volevate coinvolgere gli ufficiali così ho agito in incognito ma non ho trovato alcuna informazione utile…per nessuno… ma c’è dell’altro…”
    Martino:”Dite…”
    Corsini:”E’ una cosa inspiegabile, ma qualcuno questa notte è entrato al forte…”
    Martino:”Com’è possibile? Ci sono feriti?”
    Corsini:”No nessuno si è accorto di nulla questo è ancora più assurdo! Ma chiunque sia stato ha preso qualcosa di molto prezioso…”
    Martino:”Armi?”
    Corsini:”Si ma non sono le pistole il problema… hanno rubato intere casse di esplosivo…”
    Martino:”Che cosa?” Martino era stupefatto da ciò che gli aveva detto Corsini.
    Corsini:”Perché qualcuno dovrebbe rubare dell’esplosivo?!?”
    Primo, Cesare, Ettore, Martino e Corsini si guardava perplessi sotto lo sguardo di Frate Quirino.

    A Venezia, Agnese si era alzata da qualche ora, e Andrea dopo tutte le emozioni vissute stava ancora riposando. Quando scese per fare colazione trovò la fidata governante e alcune serve poi si incantò a guardare fuori dalla finestra lo splendido panorama.
    Andrea:”Eccoti…” disse abbracciandola e cogliendola di sorpresa…
    Agnese:”Non volevo svegliarti…”
    Andrea:”Perché credi che senza di te al mio fianco riuscirei a dormire meglio?” la baciò dolcemente… “cos’ha preparato angelica di buono?”
    Agnese:”Tutto ciò che più ti piace ricorda tutto dei tuoi gusti…ieri abbiamo parlato…”
    Andrea:”Sono contento… le sono affezionato…”
    Agnese:”Oggi va’ meglio?”
    Andrea:”Si non pensare a me non permetterò a quel’uomo di rovinare il nostro viaggio…”
    Agnese:”Però…”
    Andrea:”No niente però d’accordo siamo appena arrivati… preparati quando torno andremo a fare una bella passeggiata…ora devo andare a chiedere una cosa al cocchiere che ci ha portato qui ti spiace aspettarmi?”
    Agnese:”Certo che no…” lo salutò e restò pensierosa riflettendo se Andrea gli stesse dicendo o meno la verità… mentre era soprapensiero arrivò un servitore ad avvisare che c’erano visite…
    Agnese:”Il marchese però non è al castello ora…”
    Servo:”Il signore ha chiesto di essere accolto a qualunquecondizione…”
    Agnese:”Va’ bene portalo nel salottino arrivo…”
    Agnese si sistemò e si avviò verso il salotto non ci volle molto a capire chi avevo davanti…
    Agnese:”Signore non credo…”
    Marchese Casalegno:”Perdonate… ho bisogno di parlare con Andrea… sono Alberto Casalegno… suo padre…” disse quasi sottovoce…
    Agnese:”So chi siete…ma Andrea non è a palazzo mi spiace e anche se fosse presente non credo gli farebbe piacere sapervi qui…”
    Marchese Casalegno:”Lo aspetterò…”
    Agnese:”Vi prego di non essere insistente… Andrea è stato molto male… come pensate che si possa risolvere tutto ora così dopo tutto questo tempo… ” Agnese si rendeva conto che stava esagerando aveva alzato il tono di voce con quell’uomo che a malapena conosceva…
    Marchesa Casalegno:”Voi siete la moglie di mio figlio… e ora che lui è finalmente libero io voglio far parte della sua vita…”
    Agnese:”Libero?! Ma da cosa che dite!!! Voi non sapete quanto siete mancato ad Andrea!!!! Come pensate che dopo 20 e più anni tutto si risolva voi non ci siete mai stato per lui!”
    Marchese Casalegno:”Lo pensate davvero?”
    Agnese:”Io non conosco la vostra storia ma neanche Andrea….lo capite questo? E una cosa di certo non cambia… voi l’avete abbandonato…”
    Marchese Casalegno:”NON L’HO FATTO IO E’ STATA LEI QUELLA STREGA DI LUCREZIA…”
    Agnese:”Ma che dite…!!!”
    Marchese Casalegno:”E’ lei che è sparita dalla sua vita quando lui era appena nato per andar via… non io!!! Lo capite!!!” Tutti e due si erano scaldati Agnese stava per rispondere… ma sentì dei passi…
    Andrea:”Tesoro ho dimenticato di…” Andrea smise di parlare e vide Agnese che indicava quell’uomo… “Cosa diavolo ci fate voi qui!?!?” disse furioso….

    Subito andò davanti ad Agnese come se per istinto volesse proteggerla, senza sapere da cosa… indietreggio per prendere le distanze da quell’uomo la cui vista lo faceva alterare tanto…
    Andrea:”Come vi siete permesso di venire qui nel mio palazzo! Come!!! E perché ora poi!”
    Marchese Casalegno:”Il tuo palazzo?! Figliolo… la tua vita è stata circondata da inganni di ogni genere… tua madre ora è morta e ringrazio il cielo per questo…”
    Andrea:”Tacete! Come osate!!! Anche se aveste un briciolo di ragione è orribile gioire per la morte di qualcuno… e non dimenticate che è lei che ho visto ogni giorno della mia vita… non il vostro volto ma il suo!!!! Quindi non insultatela mai!!!” Agnese prese la mano di Andrea e la strinse forte…
    Marchese Casalegno:”Andrea… hai bisogno di ascoltarmi!!! Tu ora puoi ascoltarmi…”
    Andrea:”Io ora posso? Ma vi rendete conto di ciò che dite? Perché non siete venuto prima da me? Perché? Io ho vissuto qui tutta la mia vita eppure le volte in cui io vi ho visto da lontano si possono contare su una mano… perché?”
    Marchese Casalegno:”Tu non sai…”
    Andrea:”E temo sia anche troppo tardi… e il modo in cui credete di venire qui e sistemare tutto in un attimo ma come credete sia possibile? Avreste dovuto pensarci prima molto prima…”
    Marchese Casalegno:”Non è troppo tardi Andrea, prima non avresti capito non mi avresti creduto…”
    Andrea:”E ora dovrei?”
    Marchese Casalegno:”Andrea…” disse avvicinandosi di qualche passo “io sono tuo padre, e credimi non è mai stata mia intenzione… tua madre…”
    Andrea:”Marchese… non ho intenzione di ascoltare ancora ingiurie contro mia madre…”
    Marchese Casalegno:”Credevo avessi capito chi fosse… Se non vuoi ascoltarmi… manda a chiamare Jacopo… a lui crederai…” Andrea alzò la testa e lo guardò ancora più irritato…
    Andrea:”Jacopo è morto!!! Così come mia madre… quindi qualunque cosa voi dite io non saprò se credervi o no, potreste inventare tutto proprio perché loro non ci sono più come posso fidarmi di qualcuno che non è mai stato un padre per me…”
    Marchese Casalegno:”Ti sbagli…tu non puoi ricordare…” così dicendo fece per uscire sulla porta si fermò e si guardò indietro “Grazie marchesa per avermi lasciato passare… per la prima volta dopo tanto tempo ho parlato con mio figlio… Andrea… prima o poi dovrai accettare la verità…” uscì.
    E Andrea fece qualche passo perplesso voleva gettare via qualcosa tanta era la rabbia che provava…
    Andrea:”Come può pensare che…”
    Agnese:”Andrea… è a prima volta che lo vedevi è normale che tu hai reagito così… ricordi però cosa mi hai detto in carrozza mentre venivamo a Venezia…?”
    Andrea:”La verità…volevo la verità…”
    Agnese:”Appunto… pensaci tuo padre credo sia disposto in qualunque momento a parlarti… sta a te… ma devi essere disposto ad ascoltarlo… io non lo conosco non so che uomo è… non possiamo sapere se dirà la verità…ma io ti conosco sei una persona giusta… e credimi Andrea tua madre ha usato spesso l’inganno…. E io fossi in te…”
    Andrea:”Per fortuna che ci sei tu… vieni qui…” disse abbracciandola e baciandole la testa “Sicura di star bene? Ti vedo pallida…”
    Agnese:”Sono solo stanca sono stata molto in ansia per te ieri… e anche oggi…”
    Andrea:”Allora andiamo fuori un po’ d’aria ti farà bene ne sono certo…. E penserò a ciò che dici… effettivamente come aveva tramato contro di noi potrebbe aver fatto qualcosa anche con lui…anche se io ti ripeto è così strano in venti e più anni io non ricordo nulla di lui che viene qui a palazzo o che chiede di me… vorrà pur dire qualcosa anche questo?”
    Agnese:”Credo di si… per questo tu dovrai essere forte e troverai il modo di capire quali sono bugie e quali verità…”
    Andrea:”Ma come posso facendo tutto da solo?Mia madre mi ha ingannato anche mio padre come posso dargli fiducia…”
    Agnese:”Non sei solo ci sono io…ricordi?” disse sorridendogli dolcemente…
    Andrea:”non hai idea di quanto ti amo…”
    Agnese:”Spero di si invece! Perché lo stesso è per me!”
    Andrea:”Coraggio è meglio uscire…vedrai che Venezia t’incanterà…”
    Agnese:”Lo ha già fatto regalandomi un marito stupendo…” Andrea ridendo l’accompagnò a prepararsi….

    A rivombrosa durante quella giornata Martino cercò di allontanare i pensieri cupi per quanto poteva, si stava dirigendo verso Emilia che era fuori nel gazebo che ricamava tranquillamente…
    Emilia:”Eccoti finalmente… ”
    Martino:”Perdonami mi reclamavano al borgo… è una copertina?”
    Emilia:”Precisamente… ti piace!?” disse mostrandogliela
    Martino:”Moltissimo… non vedo l’ora di rimboccare le coperte ogni sera a nostro figlio…” disse baciandola…
    Bianca:”Scusate signor conte…” disse lentamente Bianca sperando di non essere troppo inopportuna “E’ arrivata questa lettera per voi…”
    Martino:”Grazie Bianca…” la prese e subito la lesse… Emilia lo fissava in volto e aveva notato come la sua espressione si era rilassata.
    Emilia:”Agnese?”
    Martino:”Come?” disse distogliendosi dai suoi pensieri “No, no non è lei…”
    Emilia:”Allora chi altro può farti sorridere in quel modo?”
    Martino:”Non è nulla… ora però devo sbrigare una faccenda…”
    Emilia:”Ma… Martino! Avevi detto che saresti rimasto con me tutto il giorno… andiamo chi ti ha scritto? Devo preoccuparmi…”
    Martino:”Nient’affatto… ti spiegherò tutto al mio ritorno… promesso…” la baciò in fronte e si diresse verso le scuderie a prendere il suo cavallo.
    Galoppò più veloce che potè fino a fermarsi alla casa sul lago che un tempo era stata momentaneamente la casa di Anna e Antonio. Arrivato vide fuori Una carrozza e due servi, era da molto che non vedeva qualcuno lì fuori.
    Andò verso la porta a bussare. Sentì solo una voce sottile ma possente che gli diceva avanti…
    Martino entrò e guardarsi intorno fra i mobili coperti e i bauli finalmente lo vide di spalle, Antonio Ceppi. Si appoggiava ad un bastone, ormai era anziano ma era sempre lo stesso dottore che aveva dato tanto a tutta Rivombrosa e alla sua gente.
    Si abbracciarono felici.
    Martino:”Antonio!!”
    Antonio:”Martino! Sei in gran forma! Come vedi appena ricevuta la mia lettera sono venuto da Bologna…un viaggio lungo…ma con tutte le belle notizie che mi hai dato…”
    Martino:”Temevo che non potessi più tornare, e non sapevo se la lettera sarebbe arrivata…invece! Sono così felice… non sai quanto lo sarà Emilia!”
    Antonio:”Ci sono molte cose che mi devi raccontare… coraggio siediti… e dimmi di Agnese? Davvero la nostra piccolina è una donna sposata…?”
    Martino:””Si, ha trovato il suo grande amore come Elisa…ora è con lui a Venezia…”
    Antonio:”Bene Venezia è un posto stupendo, e dimmi chi è questo giovane…”
    Martino:”Ecco… ci sono molte cose da spiegare…è il figlio di Lucrezia…”
    Antonio:”Come?! Lucrezia Van Necker?”
    Martino:”Si ma è completamente opposto a sua madre…lascia che ti racconti…” Antonio perplesso quanto curioso si sedette per ascoltare tutto ciò che Martino voleva dirgli…

    Andrea e Agnese nel frattempo mano nella mano passeggiavano per piazza San Marco e Andrea continuava a raccontarle a esaudire tutte le sue domande su quella splendida città… arrivarono a costeggiare le acque della laguna… finchè Andrea non la fece fermare accanto a un pontile…
    Andrea:”Coraggio vieni…” disse allungandogli le mani…
    Agnese:”Ma Andrea… vuoi portarmi su una gondola?” disse entusiasta…
    Andrea:”Si! Tranquilla non accadrà nulla… solo un piccolo giro nella laguna coraggio vieni… fidati…”
    Agnese pian piano si avvicinò fino a sedersi con lui all’interno abbracciati e stretti l’uno all’altra si fecero guidare per tutta la laguna di Venezia… esplorando ancora più posti, Agnese non faceva che guardare ammirata e ogni sorriso di Andrea diventava un ricordo così bello… si abbracciavano si baciavano, si sussurravano parole d’amore…erano felici… come sempre quando erano insieme…

    Il tempo passò velocemente per Martino e Antonio, si raccontarono tutto… e non poche furono le sorprese…
    Antonio:”La vita è davvero buffa… Agnese… non vedo l’ora di riabbracciarla…”
    Martino:”Faremo una sorpresa anche a lei… sarà felicissima così come Emilia…”
    Antonio:”Ora sta bene?”
    Martino:”SI, da quando Fulvio è morto come ti dicevo tutto è tornato come prima, sorride, è felice, anche le sue crisi le affronta serenamente…” Martino aveva preferito non dire per il momento ad Antonio che lui ed Emilia aspettavano un bambino sapeva che la giovane sarebbe stata felice nel farlo lei…
    Antonio:”E voi due… ” Martino abbassò lo sguardo… “Non sai quanto mi riempe di gioia tutto questo sapervi qui felici uniti…con Agnese… tornata da Parigi.. in tutti questi anni sono stato così in ansia per Emilia… quell’uomo… non l’ho mai potuto soffrire…”
    Martino:”Ti capisco… e come la trattava se ci ripenso… ma ora è chiuso… non conta più…. Perché non passi da Rivombrosa stasera?”
    Antonio:”Sono stanco sai… anche se vorrei davvero venire… ma la mia schiena non so quanto potrebbe aiutarmi…”
    Martino:”Potresti venire e portare tutti i tuoi bagagli e stare con noi… sai benissimo che a Rivombrosa c’è posto per te…”
    Antonio:”Lo so Martino… tuo padre sarebbe fiero di te…”
    Martino:”Forse… ma in questi ultimi mesi con quel capitano francese non ho fatto sempre la cosa giusta…” Martino vide Antonio perplesso… “Ti spiegherò in un altro momento… ora è meglio se torno da Emilia… ho dovuto tacere il tuo arrivo è una sorpresa per lei…”
    Antonio:”Arriverò presto… ora va’…” gli diede una pacca sulla spalla e si salutarono…

    A Venezia i due innamorati stavano tornando al loro palazzo, arrivati lì trovarono un servo ad avvisarli che il conte Federico Besci li attendeva nella biblioteca…
    Federico:”Andrea! Temevo non tornassi più! Marchesa…” disse baciandole la mano…
    Andrea:”Ho portato Agnese sulla gondola per la laguna…”
    Federico:”Vi sarete innamorata dei nostri paesaggi allora…”
    Agnese:”Effettivamente…” Mentre un servo versava da bere i tre si sedettero…
    Federico:”Sono venuto a porgerti le mie scuse, sai per l’ospite inatteso l’altra sera…”
    Andrea:”Non è di certo colpa tua… e non voglio parlarne…”
    Federico:”Sapevo non te la saresti presa con me… ora però temo che ciò che sto per proporti non sarà adatto… ma ci tenevo certo se foste rientrati prima….”
    Agnese:”Cosa cercate di dirci?”
    Andrea:”Lo conosco amore, avrà sicuramente un'altra festa pronta….” Federico scoppiò a ridere…
    Federico:”E’ un ballo per voi… in vostro onore…”
    Agnese:”Per noi?”
    Federico:”Certo! Avrei potuto organizzarlo per questa sera ma non vi vedevo rientrare… senza gli ospiti principali come avrei potuto…”
    Andrea:”Federico, temo che Agnese non ti conosca ancora bene… non sa che tu puoi organizzare una festa in poco tempo…” Andrea si voltò guardando Agnese… “Ci sta invitando per stasera amore mio…” Federico lo guardò accennando ad un sorriso Andrea lo conosceva sin troppo bene…
    Agnese:”Ma come è possibile?”
    Federico:”Contessina a Venezia il divertimento è qualcosa di irrinunciabile… e io quasi ogni sera ospito amici, basta mandare i miei servi ad avvisare a tutti i palazzi, e vedrete che tutti verranno… in vostro onore poi…” si alzò in piedi… “Vi aspetto tra qualche ora…” e uscì congedandosi…
    Agnese:”Aspettate!”
    Andrea:”Ti stupisce?”
    Agnese:”Molto! è davvero… un folle!”
    Andrea:”Pensa solo a divertirsi… ha bisogno di tenere la mente occupata…”
    Agnese:”E perché?”
    Andrea:”Poco prima della mia partenza da Venezia, la sua promessa sposa gli è morta tra le braccia… per colpa della tisi…” Agnese trasalì…
    Agnese:”Ora capisco… però mi sembra sereno…adesso…”
    Andrea:”Sta sicuramente meglio…non è cambiato ma di certo quell’amore che provava non l’ha più incontrato non è stato facile…” Agnese si allontanò da Andrea…
    Agnese:”Lo capisco benissimo… anche mia madre ha sofferto per lo stesso male…” Andrea andò ad abbracciarla…
    Andrea:”Perdonami non volevo ricordati qualcosa di doloroso…”
    Agnese:”Sta tranquillo Andrea… se vogliamo andare dal conte Besci è il caso che ci prepariamo giusto?”
    Andrea:”Speravo lo dicessi… ” la baciò e la lasciò andare a preparsi…
    Quando il sole era ormai calato e tutte le strade di Venezia erano illuminate solo dalle candele Agnese e Andrea notarono che il cielo non prometteva niente di buono, sembra che stesse per piovere… ma nonostante questo si recarono a palazzo dal conte e quando entrarono tutti li applaudirono molti erano presenti anche la sera prima ma altri no… Quando la musica iniziò i due aprirono le danze e dopo qualche passo da soli al centro della sala furono seguiti dagli altri… Il conte Besci ballava con sua madre e talvolta con qualche altra cugina ma mai con un'altra donna… Andrea e Agnese avevano sorrisi così raggianti e felici che non potevano passare inosservati anche per chi li vedeva per la prima volta... Ballarono, danzarono, parlarono seduti ai salotti, si formarono piccoli gruppi tra loro, il tempo trascorse veloce, e verso la fine Andrea e Agnese si appartarono in un lato della sala…
    Andrea:”Credi che se andassimo via qualcuno se ne accorgerebbe?”
    Agnese:”Andrea! Siamo la serata è per noi non possiamo andar via!!!”
    Andrea:”Andiamo nessuno se ne accorgerà!!!C’è un posto che devi vedere a quest’ora….”disse guardando con quegli occhi di sfida che più volte aveva visto illuminarsi davanti a lei… non gli disse nient’altro la prese per mano e andarono via passando accanto alle finestre quasi nessuno notò che stavano abbandonando la sala, tranne Federico che si limitò a lanciare un occhiolino ad Andrea…
    Uscirono e correndo felici andarono verso il magnifico ponte simbolo di Venezia, il ponte di Rialto, l’unico che consentiva di attraversare il canal Grande… Arrivati in cima si fermarono e le luci di tutti i palazzi e delle strade creavano un atmosfera speciale…
    Agnese:”E’ magnifico!”
    Andrea:”Lo so per questo ti ho portato qui…” iniziarono a baciarsi finchè le prime goccie di piaggia non macchiarono i loro vestiti…
    Agnese:”Non è possibile!!!”
    Andrea:”Non sarà un po’ di pioggia a interrompere questo momento…” Agnese gli sorrise e si baciarono ancora poi restarono lì appoggiati l’uno all’altra…
    Non notarono che poche distante da loro c’era un uomo nascosto sotto un riparo che durante il giorno dipingeva spesso i passanti… in pochi istanti iniziò a riprendere quella scena fissandola sulla tela i due giovani si coprirono un po’ con la giacca di Andrea… poi si voltarono perché il temporale aumentava…quando si stavano allontanando l’uomo li chiamò…
    Signore:”Perdonate signore… questo è per voi… non ho mai visto Venezia più magica…” gli diede la piccola tela dove c’era il ponte di rialto con loro di spalle e dietro la splendida notte illuminata della laguna…
    Agnese:”E’ meraviglioso…”
    Andrea:”Lasciate che vi lasci qualche soldo per il vostro sorprendente lavoro…” tirò fuori qualche moneta dalla tasca…
    Signore:”No la prego… l’ho fatto perché era una scena incantevole…” Andrea lo ringraziò lasciandogli comunque qualche soldo per confortarlo della sua vita, e i due si allontanarono coprendo bene con un panno quel quadro così speciale.
    Arrivarono al loro palazzo completamente inzuppati…
    Angelica:”Marchesi! Potevate aspettare la fine della pioggia!”
    Andrea:”Non ti preoccupare Angelica ci siamo divertiti!”
    Angelica:”Andrea Andrea… speriamo solo non vi venga un infreddatura!!! Vado a prepararvi qualcosa di caldo…”
    Agnese:”E’ stato bellissimo!”
    Andrea:”Lo speravo! Ora però è meglio se ci togliamo questi vestiti bagnati…”
    Salirono per sistemarsi e si misero a letto poco dopo stremati ma felici per la giornata iniziata non nel migliore dei modi ma finita stupendamente…


    La mattina dopo Martino era con Emilia a fare colazione…
    Emilia:”Non mi hai ancora detto dove sei stato…”
    Martino:”Lo capirai presto sta tranquilla…ho incontrato una certa persona…”
    Emilia:”E chi sarebbe…?” Martino non rispose e si limitò a ridere uscendo dalla stanza… poco dopo Emilia sentì dei passi…
    Emilia:”Speravo tornassi per spiegarmi finalmente!”
    Antonio:”Emilia…” la giovane si voltò di scatto riconoscendo quella voce all’istante e si alzò per abbracciare il vecchio dottor Antonio Ceppi che era stato come e più di un padre per lei… Per poco non le cadevano le lacrime di gioia dagli occhi…

    A Venezia invece Andrea stava uscendo aveva in mente qualcosa di speciale ma gli serviva l’aiuto del conte Besci, aveva atteso qualche ora perché sapeva che il suo amico dormiva molto la mattina… Prima di andare trovò Angelica che portava la colazione in stanza ad Agnese che dormiva ancora…
    Andrea:”Lascia porto tutto io…” Lentamente aprì la porta ed entrò nella camera da letto posò il vassoio e andò ad aprire la tenda lasciando che i raggi del sole illuminassero lentamente il volto di Agnese, che prima aprì gli occhi lentamente poi li richiuse ed infine li spalancò…
    Agnese:”Buongiorno…”
    Andrea:”Dormivi profondamente…eri stanca…”
    Agnese:”Molto! Stai andando da qualche parte?”
    Andrea:”Si ero venuto per dirtelo tornerò dopo pranzo credo… tu aspettami… nel frattempo puoi visitar tutti i giardini della tenuta se vuoi… il andrò da Federico e torno…”
    Agnese:”Ti prego non organizzate un altro ballo però!” disse ridendo…
    Andrea:”Sta tranquilla ho in mente altro…” la baciò sulla fronte “ora ti lascio, a più tardi…” disse baciandola…
    Andrea stava per uscire…
    Agnese:”Andrea!” il giovane si voltò verso di lei sorridendo… “sai che quello che voglio è che tu sia felice vero?”
    Andrea:”Certo…” Agnese gli sorrise e il marchese uscì… entrò subito Angelica per aiutare Agnese a vestirsi…
    Agnese:”Angelica ho bisogno che un servo mi accompagni, e che mi aiuti a prepararmi…”
    Angelica:”Certo marchesa… per dove?”
    Agnese:”Devo andare dal Marchese Alberto Casalegno…” Angelica la guardò stupita… “Si so cosa pensi… ma devo andare… se Andrea tornasse prima non devi dirgli nulla…” Angelica annuì semplicemente e chiamò un servo che sapesse dove abitava…
    Dopo due ore Agnese era davanti all’entrata del palazzo del Marchese molto più modesto rispetto a quello di Andrea… Il marchese Alberto era nel suo salotto che fissava un bicchiere di vino…
    D’un tratto un servo lo interruppe…
    Servo:”Marchese, la contessa Agnese Ristori Marchese Van Necker chiede di vedervi…” l’uomo di scattò si voltò posò il bicchiere e andò nel salotto accanto andò subito a baciargli la mano…
    Marchese:”Devo dire che la vostra presenza mi stupisce molto…”
    Agnese:”Non sono qui perché appoggio i vostri atteggiamenti, sono qui per Andrea… voglio che vi sediate e mi dite la verità, una volta per tutte. ”
    Marchese:”Avete le idee chiare, mi piacete…”
    Agnese:”Marchese vi prego… abbandonate i convenevoli, parlate ora.”
    Il Marchese la guardò stupito e ammirato la fece sedere e iniziò a parlare…

    Fine quarto capitolo
     
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