Capitolo 5 Inganno

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  1. sisterchris88
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    Capitolo 5

    Marchese:”…cosa sapete voi?”
    Agnese:”Assolutamente nulla, così come Andrea…Però… io so che persona era Lucrezia… ha fatto molto male a me e alla mia famiglia, senza contare che stava per dividere per sempre anche me e Andrea…”
    Marchese:”Andrea però non sa tutto vero? Non sa fin dove è capace di arrivare quella donna…”
    Agnese:”Non sa tutto… non ho voluto dirgli tutto… ha sofferto molto anche senza sapere tutto… saper che la propria madre ti ha ingannato è un dolore molto grande. E non so se mai glielo dirò…”
    Marchese:”Sono felice di sapere che mio figlio ha sposato una persona come voi… il destino è stato benevolo con lui…”
    Agnese:”Marchese vi ringrazio ma ora voglio che mi dite ogni cosa… l’ultima volta prima dell’arrivo di Andrea mi avete detto che era stata lei ad abbandonarlo…”
    Marchese:”Precisamente… se solo avessi saputo che razza di persona era la marchesa ma la prima volta che la vidi… non vedevo che una donna bella e affascinante…” Agnese si sedette… e il marchese continuò…
    Marchese:”Sono passati anni eppure ricordo la sera in cui la vidi la prima volta come se fosse accaduto ieri… era bella, sfrontata non aveva paura anche se era davanti a persone che non conosceva, era appena arrivata a Venezia…ovviamente non sapevo niente, cosa volesse o chi fosse, mi avvicinai a lei, e la lusingai come altri uomini durante quel ricevimento… Io ero un uomo sposato… a quel tempo… Eppure quegli occhi mi avevano stregato, la rincontrai per caso ad una casa di gioco, era lì che viveva scopri poi in seguito… la cosa non mi sconvolse, iniziò però a trattarmi diversamente rispetto agli altri uomini mi dedicava più attenzione…. In seguito capii il motivo… aveva scoperto che ero uno dei nobili più in vista a Venezia…” disse con amarezza e si versò un po’ di vino… “Sapete cosa accadde dopo?”
    Agnese:”Credo di immaginarlo…”
    Marchese:”Esatto… io andavo a giocare ma ben presto diventammo amanti… Lucrezia Van Necker era a Venezia da pochi mesi ma tutti sapevano benissimo che era la mia amante e ormai conoscevano la sua persona… ma non tutti credevano che sarebbe arrivata a tanto… lei voleva essere ben vista da tutti con denaro a suo disposizione e un palazzo adatto a lei… ma io avevo pur sempre mia moglie…e nutrivo un sincero affetto per lei…”
    Agnese:”Cosa accadde?”
    Marchese:”Lucrezia colpì nel punto più vulnerabile… mia moglie non potè darmi figli, era sterile, nonostante io volessi un erede ad ogni costo… tutti erano a conoscenza di questa situazione…mia moglie si sentiva in colpa e credo fosse anche per questo che mi perdonava le innumerevoli amanti… Non passo molto tempo che Lucrezia venne a dirmi che attendeva un figlio mio… sembrava felice, tutt’ora mi chiedo se fosse solo una recita…Io ero pieno di gioia, era ciò che avevo sempre desiderato… e in parte questa è stata la mia condanna per il resto della mia vita…”
    Agnese:”Cosa accadde alla nascita di Andrea?”
    Marchese:”Non quando nacque, marchesa, prima… lei mi chiese subito di ripudiare mia moglie pubblicamente e sposarla, dietro a tutto questo c’era la sua brama di potere… io però non lo feci nonostante tutto ero legato a mia moglie e non avrei mai potuto umiliarla con un ripudio… senza contare la sua salute cagionevole…e questo Lucrezia non me lo perdonò… Un giorno molti anni fa io ero in viaggio a Verona e mia moglie ebbe una delle sue solite crisi, ma a differenza delle altre non sopravvisse…”
    Agnese:”Mi spiace molto…”
    Marchese:”Vi ringrazio ma vedete non è stata la malattia a portarmela via… l’ha uccisa Lucrezia non conosco come sia accaduto ma resta il fatto che quando inviarono la richiesta di far arrivare un medico a palazzo ne arrivò uno ingaggiato da Lucrezia e quell’uomo non le diede una medicina ma bensì un veleno… eliminando lei non avrebbe avuto ostacoli io ero vedovo e lei poteva sposarmi aveva fatto bene i suoi calcoli…”
    Agnese:”Un gesto orribile…in seguito cosa accadde?”
    Marchese:”Lucrezia purtroppo non fece bene i suoi conti… e quando stavo per sposarla scoprii tutto e la cacciai ma lei aveva ancora mio figlio questa l’avrebbe legata a me per sempre e lei lo sapeva… In uno dei palazzi di Venezia lei si rifugiò fino al termine della gravidanza… io non sapevo dove fosse anche se avrei voluto fargliela pagare… quando però scoprìì dov’era… ebbi un amara sorpresa…”
    Agnese:”Spiegatevi…”
    Marchese:”Lei era partita, trovai solo Andrea in fasce affidate alle cure di Angelica la sua balia…” Agnese sgranò gli occhi incredula su quello che stava sentendo…
    Agnese:”Mi state dicendo che ha abbandonato Andrea subito dopo la sua nascita?!?”
    Marchese:”Precisamente dopo qualche mese…” Agnese era senza parole.

    Ignaro di tutto Andrea stava andando verso il centro di piazza San Marco insieme al suo caro amico conte Besci…
    Federico:”Ti rendi conto che mi stai facendo girare per tutta Venezia in cerca di un mendicante?”
    Andrea:”Andiamo smettila come se facessi altro nelle tue giornate… e poi te l’ho spiegato che è importante devo parlare con quell’uomo ho un lavoro da offrirgli…”
    Federico:”Sei sicuro di star bene?” Andrea scoppiò a ridere e gli diede una pacca sulla spalla… finalmente nascosto dietro le entrate delle scuderie di palazzo Ducale Andrea trovò quel pittore che la sera prima aveva fatto quel regalo stupendo a loro due…
    Andrea:”Eccolo!”
    Federico:”Che eleganza! Non c’è che dire!” disse sarcasticamente…
    Andrea:”Signore, perdonate vi ricordate di me…” l’uomo alzò la testa non essendo abituato a tanta gentilezza…
    Pittore:”Siete il giovane che ho ritratto ieri con la vostra sposa…”
    Andrea:”Esattamente! Vorrei offrirvi un lavoro… vi avviso già che sarò duro e impegnativo ma mi ha colpito il vostro stile…”
    Pittore:”Ma siete sicuro… signore.. vi rivolgete a me? Ci sono numerosi pittori di fama certamente più grande…”
    Federico:”Fidatevi buon uomo sa quello che fa il vostro giovine!!!” disse facendogli l’occhiolino…
    Andrea:”Coraggio venite vi porteremo in una locanda e ne parleremo…. Vi offriremo un po’ di cibo…” Il signore si alzò e entusiasta raccolse le sue cose e seguì Andrea e Federico…

    Agnese nel frattempo si era fatta portare dell’acqua, perché era ancora sconvolta da quanto aveva saputo…
    Agnese:”Così avete portato Andrea nel palazzo dove vive ora che è vostro avete detto….” Il marchese annuì… “E l’avete tenuto con voi da quel giorno…”
    Marchese:”Certamente era mio figlio non avrei mai potuto lasciarlo…”
    Agnese:”Ma io temo di non capire… come può esserselo ripresa in seguito…”
    Marchese:”Lucrezia sparì da queste zone per evitare che fosse additata dalle nobildonne sapete, viveva in una casa da gioco, con un figlio illegittimo, senza i miei denari a suo disposizione… la trovò un uscita conveniente… tornò dopo tre anni circa…” Agnese capì che effettivamente doveva coincidere col periodo che lei e Elisa erano state a Napoli per salvare Rivombrosa…
    Marchese:”Quando tornò rivolle subito Andrea. Sosteneva che quel figlio era solo suo e di nessun altro… che era la sua salvezza sragionava! Sembrava una donna disperata è stata l’unica volta in cui mi è sembrato di vederla vulnerabile… ma io non volevo cedere una donna capace di abbandonare suo figlio come avrei potuto ridarglielo!!! Lei venne in quel palazzo da me… si presentò e fu lì che rivide Andrea, che era molto piccolo e non ricorda nulla di tutto questo…. Non dimenticherò mai le sue parole la prima volta che lo prese accanto a se e lo guardò negli occhi…”
    Agnese:”Cosa disse?”

    *Ricordo di Alberti del giorno in Lucrezia si riprese Andrea e il suo potere…*
    Alberto vide Lucrezia avvicinarsi ad Andrea che si nascondeva dietro la gonna di Angelica, inavvertitamente il bambino inciampò e Lucrezia si abbassò per dargli una mano e risollevarlo…
    Lucrezia:”Avete gli stessi occhi…” disse quasi incantata dalla vista dei lineamenti e dalla bellezza di suo figlio….
    Alberto:”Angelica! Portate Andrea nelle sue stanze subito!Lucrezia cosa volete ancora!!!”
    Lucrezia:”Rivoglio mio figlio lui è mio, e nessuno me lo porterà mai via…”
    Alberto:”Lo avete abbandonato in questi tre anni vi siete dimenticata della sua esistenza!!! E non dimenticate mai che è anche figlio mio!!!”
    Lucrezia scoppiò nella sua risata diabolica:”Non avete idea di quello che dite chi vi darà mai la certezza che sia vostro figlio!”
    Alberto le andò vicino e le prese con forza il braccio…
    Alberto:”Non scherzate con me… Marchesa! Sappiamo tutti e due qual è la verità… non provate ad ingannarmi di nuovo… c’eravate quasi riuscita ma poi ho scoperto i vostri crimini!!!”
    Lucrezia:”Allora se vorrete continuare a vedere vostro figlio almeno da lontano farete ciò che dico!”
    Alberto:”Cosa diavolo dite!!!”
    Lucrezia:”Vedete, per vostra disdetta l’uomo che quella sera avvelenò vostra moglie è in un luogo che io ben conosco… ed è pronto a testimoniare davanti ad un tribunale che siete stato voi a pagarlo per avvelenare vostra moglie durante la vostra assenza a Verona… nessuno faticherà a crederci… voi volevate liberarvi di lei, una donna sterile… non facevate che attendere l’occasione giusta…”
    Alberto:”Mentite e lo sapete!!!”
    Lucrezia:”No, non sapete più nulla sono io che detto le regole, voi mi darete questo palazzo, e starete lontano da Andrea e se così farete resterò a Venezia, chissà che il destino non ve lo faccia vedere in futuro ma lui non saprà nulla sul vostro conto!!!! A meno che voi non mi contraddirete e allora gli dirò che razza di padre ha uno che avvelena la sua donna…”
    Alberto:”Siete solo una serpe…”
    Lucrezia:”Alberto… avete perso lo capite… Andrea resterà con me… sono io sua madre… andatevene per sempre ora… non voglio che Andrea vi veda più…”
    Alberto:”Chiederà di me! Abbiamo condiviso molto insieme…”
    Lucrezia:”Gli dirò che quel signore è morto…” disse guardandolo in tono di sfida…
    Alberto:”Verrà il giorno in cui tutti sapranno chi siete e se non sarò io a farlo ci sarà una giustizia divina… Andrea non vi amerà mai… non la vera Lucrezia… mai!!!!!!” così dicendo il marchese Casalegno uscì sbattendo in terra un vaso dal palazzo…
    Lucrezia aveva vinto…
    *Fine ricordo…*

    Agnese:”Dovete dire tutto a questo ad Andrea non capite!!! Lui capirebbe! Vi perdonerebbe!”
    Marchese:”E come potrebbe credere che tutto questo è la realtà se è così convinto che io l’ho abbandonato… in un certo senso è vero non ho lottato abbastanza…”
    Agnese:”Ma Lucrezia vi avrebbe mandato in prigione senza un testimone che vi aiutasse!!!!”
    Il Marchese iniziò a tossire e si accasciò sul divanetto colpito da attacchi sempre più forti… Agnese gli si avvicinò di impulso… per aiutarlo chiamò un servo per aiutarla, il quale portò le medicine del marchese per superare le sue crisi… e lo fece sistemare sul suo letto….
    Agnese:”Forse è meglio se riposate… vi prometto che convincerò Andrea…”
    Marchese:”Non preoccupatevi per me… Andate pure ora.. grazie della vostra comprensione contessina…. Finalmente il nome dei Van Necker appartiene ad una donna giusta di cuore…” disse sorridendo…
    Agnese e uscì e tornò a castello…

    A Rivombrosa nel frattempo Martino era con Emilia ed Antonio nei giardini di centrali… la giovane era a braccetto con il dottore parlavano tranquillamente finalmente insieme dopo molto tempo…
    Antonio:”Vedere il tuo sorriso sereno è il regalo più grande… dal cielo tua madre sarà piena di gioia…”
    Emilia:”Lo pensi davvero? Lei non mi perdonò lo so…”
    Antonio:”Non è assolutamente vero… non puoi dire questo anzi quella sera era sinceramente preoccupata… e ti scrisse una lettera… non ti arrivò?” Emilia si fermò… scossa…
    Emilia:”Io non ho mai ricevuto quella lettera…” Martino e Antonio la fecero sedere nel gazebo…
    Antonio:”Posso dirti io cosa c’era scritto perché la dettò a me… diceva… che eri stata la forza di tutta la sua vita, che grazie a te aveva superato e affrontato il suo primo matrimonio… e che voleva augurarti un futuro felice come meritavi, sperando che ritrovassi la strada giusta che sicuramente avresti rimboccato…” Martino asciugò col suo fazzoletto le lacrime di Emilia…
    Emilia:”Mi hai fatto un grande regalo oggi…”
    Antonio:”No tu l’hai fatto a me… ora basta discorsi tristi… voglio sapere tutto su di voi, sui vostri progetti… “
    Martino:”effettivamente ci sarebbe un grande progetto in arrivò se così possiamo dire…” disse prendendo la mano di Emilia… e guardandola con complicità…
    Emilia:”Precisamente tra qualche mese arriverà…” Antonio ci mise pochi secondi a capire…
    Antonio:”Non ditemi che…” Martino ed Emilia si strinsero l’un l’altra felici…
    Martino:”Stai per diventare nonno…” disse divertito… poi il vecchio dottore abbracciò la sua Emilia…

    Andrea, sistemò tutto per il lavoro del pittore di nome Giacomo Brunelli… Federico decise di ospitarlo fino alla sua partenza per eseguire il lavoro di Andrea, il giovane felice si rimise sulla via di casa, dopo aver pranzato dal conte Besci… Arrivò felice al suo palazzo…. Ma salendo notò che in nessuna stanza c’era Agnese…
    Andrea:”Angelica!”
    Angelica:”Ditemi marchese…”
    Andrea:”La marchesina?”
    Angelica:”La marchesina… è… fuori… si si è uscita…” disse molo titubante e dubbiosa…
    Andrea:”Agnese è uscita sola per Venezia?”
    Angelica:”E’ stata accompagnata da un servo…”
    Andrea:”Bene, allora ditemi dove si è diretta…” Angelica non rispose… e questo insospettì molto Andrea… quando stava scendendo verso le scale trovò Agnese appoggiata ad una colonna piuttosto scossa… Andrea andò da lei…
    Andrea:”Agnese…” disse prendendola sottobraccio…”Stai bene?”
    Agnese:”Credo di si… ” insieme salirono e arrivarono nel salottino si sedettero e ad Agnese portarono dell’acqua…
    Andrea:”Sei scossa… che ti è successo?”
    Agnese:”Andrea… vedi io…” Agnese lo guardava in modo supplichevole e impaurito….
    Andrea:”Dimmi dove sei stata?”
    Agnese:”Da tuo padre…” alla fine lo disse come se fosse una liberazione ma vide subito scattare Andrea… che si alzò in piedi e non ero più inginocchiato davanti a lei…
    Andrea:”Tu che cosa?!”
    Agnese:”Lasciami spiegare l’ho fatto per te! Dovevo aiutarti capire la verità…”
    Andrea:”E andando da mio padre senza dirmi nulla, ti sembra il modo di aiutarmi!!!”
    Agnese:”Devi ascoltarlo…”
    Andrea:”Ora sei dalla sua parte!!!Agnese! ma non capisci qualunque cosa ti abbia detto…”
    Agnese:”Qualunque cosa mi abbia detto… anche tu devi saperlo…devi ascoltarlo tuo padre ha sofferto molto, almeno quanto te e tu devi credergli…”
    Andrea:”Lo pensi davvero?”
    Agnese:”Si Andrea…” il giovane la guardò a lungo, poi decise di scendere e uscire andando via da quel palazzo… si sentiva ferito, non capiva perché Agnese non gli avesse detto nulla, aveva taciuto su una cosa così importante e l’idea che si fosse schierata dalla sua parte lo infuriava… Agnese lo rincorse per le scale… più veloce che poté….
    Agnese:”Andrea!!!! Fermati lasciami finire!!! Andrea!”
    Andrea non si voltò e si limitò ad uscire lasciando Agnese in cima sull’ultima rampa di scale preoccupata…

    Al borgo di Rivombrosa intanto Frate Quirino stava celebrando una funzione e quasi tutti gli abitanti erano lì, di colpo però furono interrotti dalle grida di alcune donne… Cesare e Maria allarmati uscirono insieme a Ettore…
    Cesare:”Cosa succede? Fermatevi!!!”
    Donna:”Nei boschi! Qualcuno ci stava seguendo nei boschi!”
    Ettore:”Siete sicure!?”
    Donna:”Stavamo rientrando dai lavori dei campi e qualcuno stava seguendo i nostri passi lo giuro sulla mia fede…” Cesare guardò Ettore…
    Ettore:”Maria porta queste donne in casa dai loro dell’acqua andremo ad accertarci che tutto sia a posto… vedrete che non sarà nulla…”
    Ettore e Cesare andarono verso i boschi camminando lentamente per vedere se sulla strada per i campi ci fosse effettivamente qualcuno…
    Cesare:”Non si muove foglia…”
    Ettore:”Sembra di si… ma qualcuno sta facendo qualcosa… andiamo prima il cavallo della contessa, poi il furto al forte, e ora per i boschi…”
    Cesare:”Ne sei convinto?”
    Ettore:”Non ho certezze ma qui qualcosa non va’…”
    Cesare:”Forse è meglio avvisare il conte Ristori…” Ettore annuì incaricandosi della cosa…

    Andrea, nel frattempo si stava destreggiando con la spada che Federico gli aveva prestato. Era arrivato da qualche ora dall’amico e gli aveva chiesto se poteva esercitarsi con lui… dopo tanto tempo… ma anche e soprattutto per liberare la tensione che aveva… solo che il giovane Van NEcker era piuttosto agitato nei suoi movimenti sembrava volesse prendersela con tutto e tutti…
    Federico:”Basta!” disse gettando la spada in terra “Sai che impugno una spada come uno scultore una pistola! Andiamo! Vuoi dirmi che ti è preso…!”
    Andrea:”Agnese…”
    Federico:”… avevo intuito… Agnese cosa?”
    Andrea:”Ha parlato con mio padre, non mi ha detto però che l’avrebbe fatto…”
    Federico:”Ora capisco la tua rabbia…” Andrea buttò in terra la spada e andò a sedersi liberandosi della protezione e restando con la camicia…
    Andrea:”Perché… poteva dirmelo doveva dirmelo!”
    Federico:”Se l’avesse fatto l’avresti lasciata andare…” Andrea lo guardò pensieroso… “Credo che entrambi conosciamo la risposta… e di certo non l’ha fatto in mala fede!”
    Andrea:”Ma ora sta dalla sua parte!!!! È tutto così assurdo…”
    Federico:”Forse se anche tu lo ascoltassi non ti sembrerebbe più così…”
    Andrea:”Come puoi dirlo!!! Anche se potesse avere qualche ragione non dimenticherò mai il motivo per cui io e mia madre siamo andati via da Venezia mesi fa… e lo sappiamo entrambi…”
    Federico:”Andrea…” il giovane conte guardò l’amico in modo profondo e sincero, stava per dirgli parole sincere… su consigli che lui stesso vorrebbe mettere in pratica… “Sai che non amo fare la parte dell’amico saggio…” Andrea piegò le sue labbra leggermente facendo un sorriso tenero ricordando bene il carattere del suo amico… “Ma te lo devo dire… sei stato uno stupido… Agnese ti ama… e tu ami lei… ha sbagliato si… ma l’ha fatto per te perché sa quale tormento ti da’ tutta questa situazione e vuole aiutarti ha scelto la via sbagliata… ma voi vi amate non permettete a persone come tuo padre di rovinare la vostra felicità… siete qui per stare insieme e ammirare la magia di Venezia, non puoi lasciarla sola… lo capisci? Hai avuto la fortuna di poter vivere un amore così bello! Hai detto tu a me qualche sera che avete superato maree di avversità ed ora… ti fai frenare… da questa situazione… non è con lei che devi prendertela…” Federico aveva gli occhi lucidi Andrea sapeva bene a cosa si stava riferendo… lui ripensava a Sonia… la sposa che aveva perduto prima di poterla rendere felice… una ferita più aperta di quanto Andrea pensasse ma tutto questo l’aveva aiutato, si alzò e prima strinse la mano all’amico e poi lo abbracciò…
    Andrea:”Hai ragione… non perdere un istante giusto??”
    Federico:”Esatto…” così dicendo Federico tirò fuori dalla tasca un orologio lo aprì e ricordò quando Sonia glielo aveva donato…
    Andrea:”Tu l’hai resa felice…”
    Federico:”Se fossi stato meno preso da altre cose, ci saremmo potuti sposare prima…”
    Andrea:”Non pensarci… d’accordo… il tempo ti aiuterà a capire che non è colpa tua…”
    Federico:”Basta ora… hai una moglie che ti aspetta a cui devi chiedere scusa!!! Coraggio…” Andrea gli sorrise si ricompose e uscì più sollevato…
    Agnese nel frattempo era uscita in cerca di Andrea era passata davanti a palazzo Ducale ma non trovò nessuno… percorse l’intero canale senza risultato infine si fermò…proprio nello stesso punto della sera in cui lei e Andrea si erano divertiti tanto quando erano saliti sulla gondola… le vennero le lacrime agli occhi… Poi pensò che forse era andato da Federico e raggiunse la villa del conte Besci velocemente grazie all’aiuto di una barca e di un uomo che l’aveva portata…
    Federico:”Agnese!” disse Federico vedendola alla porta davanti al cancelliere del palazzo…
    Agnese:”Andrea è qui?” chiese quasi in tono supplichevole…
    Federico:”E’ stato qui… sta tranquilla ho pensato io a calmare il suo animo…” disse sorridendole… Agnese molto tesa si mise a piangere cercando di contenersi…
    Federico:”Non sia mai che una donna pianga in mia presenza coraggio siediti…” disse prendendola sottobraccio…
    Agnese:”Mi ha guardato in un modo… non volevo ingannarlo davvero… è che lui non mi ha lasciato spiegare…”
    Federico:”Non voglio che dici altro. Torna a palazzo Andrea verrà da te… vedrai… sa che ha reagito male… è che suo padre ha sempre creato nella sua vita molti problemi…tutto andrà bene…”
    Agnese:”Come dici tu… voglio crederci.. perdonami se sono passata in questo stato…”
    Federico:”Le porte del mio palazzo sono sempre aperte sia per te che per Andrea… sappilo… e non solo per le feste!” disse ridendo… Agnese poi si allontanò a piedi… prima di rientrare volle passare di nuovo al ponte quel posto le piaceva troppo… aveva vissuto un momento magico lì…

    Lontano dai turbamenti di Agnese, Martino stava sistemando i conti di Rivombrosa, quando sentì che Cesare ed Ettore lo cercavano…
    Martino:”Non ditemi che è successo qualcos’altro!”
    Cesare:”Non ne siamo certi ma le donne che tornavo dai campi hanno detto che qualcuno oggi le seguiva…”
    Martino:”Nei boschi?”
    Ettore:”SI, siamo andati a vedere ma non c’è nulla che non va’… ma visto tutto le cose inquietanti che succedono preferivamo avvisarvi…”
    Martino:”Avete fatto bene… Chiederò a Corsini di perlustrare i territori intorno ai campi…”
    Ettore:”E’ tutto molto strano…”
    Martino:”Io continuo a chiedermi chi e perché dovrebbe fare tutto questo…”
    Giannina:”Signor conte è arrivata questa lettera per voi…”
    Martino:”E’ di Agnese finalmente!” improvvisamente sorridente andò di sopra per leggere la lettera con Emilia…

    A Parigi intanto Vittoria stava preparando le sue mosse per quei giorni in cui sarebbe tornata a Torino, venne però un sevo a dirle che qualcuno era andata a trovarla…
    Vittoria:”Costanza!” disse abbracciando la sorella…
    Costanza:”Ero andata alle prigioni ma mi hanno detto che il generale ti aveva condotto qui…è molto bello… se non ci fossero tutti quei gendarmi fuori si potrebbe dire che la tua vita sia migliorata…”
    Vittoria:”Non faccio più caso ai gendarmi… non mi aspettavo una tua visita però…come vanno le cose…”
    Costanza:”I nostri genitori stanno bene e se Dio vorrà io e Alessandro tra qualche settimana ci sposeremo…”
    Vittoria:”Sono felice per te anche se conosci il mio parere…”
    Costanza:”Vittoria ti prego… voglio sinceramente bene ad Alessandro so che tu preferisci all’altro all’amore…” Vittoria si alzò improvvisamente turbata…
    Vittoria:”Ho amato solo una volta e non accadrà mai più. L’amore rende deboli e vulnerabili spesso… non voglio più sentirmi così…” disse in tono sincero… “Ma raccontami dei conti Ristori, Martino Agnese… voglio sapere ogni cosa…” Costanza si mise a raccontare ma non sapeva che l’interesse di Vittoria era dettato da secondi fini e non da una sincera preoccupazione per la vita di coloro che forse una volta avevano creduto di starle a cuore…

    Andrea, a Venezia, stava tornando verso il suo palazzo… arrivato lì capì che Agnese era uscita forse per cercarlo…
    Angelica:”Manca da molte ore… è uscita dopo di voi…”
    Andrea:”Povero amore mio…” Angelica si avvicinò ad Andrea…
    Angelica:”Sono certa che in fondo al tuo cuore sai dove puoi trovarla…”
    Andrea restò pensieroso qualche secondo ma poi di colpò i suoi occhi sorrisero di nuovo capendo finalmente dove poteva trovare Agnese….

    La giovane era appoggiata sul ponte, ferma immobile a fissare ogni singolo movimento delle barche ascoltava i rumori delle persone, le loro chiacchiere… e si guardava intorno… ormai aveva ben capito che Venezia era un posto unico al mondo… Soprattutto per due persone che si amano…
    D’un tratto vide una gondola molto bella, sicuramente di un nobile spuntare da sotto il ponte… il suo cuore impiegò pochi istanti a capire chi era sopra quella gondola…
    Andrea:”Agnese!!!!” il marchese stava urlando verso di lei in piedi sulla gondola e Agnese commossa quanto felice non poteva crederci… “Amore mio!!! Puoi perdonarmi!!!”
    Agnese era intontita tutti intorno la guardavano e non capivano cosa stava succedendo ma lei si… di corsa percorse il ponte e andò verso il primo molo dove Andrea si era fermato… corse più che potè e arrivata lì Andrea la prese in braccio…
    Andrea:”Non ho sentito la risposta…”
    Agnese:”Si!” disse ridendo e piangendo… “Si si si si! Tu sei pazzo!!!”
    Andrea:”No, sono innamorato… e se l’amore rende folli allora si sono pazzo…” la baciò con passione un bacio prolungato, che valeva più di mille spiegazioni o parole…
    Andrea:”ti va’ se torniamo a palazzo in gondola?”
    Agnese:”Molto volentieri….” Tenendola stretta sempre a se… salirono insieme e andarono verso il palazzo di Andrea… Arrivati lì si sedettero in giardino… stretti l’uno nell’altra…
    Andrea:”Andremo insieme…”
    Agnese:”Dal conte Besci?”
    Andrea:”No mio padre…” Agnese si alzò di scatto e lo guardò a lungo…
    Agnese:”Ho sentito bene…”
    Andrea:”Si… io mi fido di te e se le sue parole ti hanno colpito così tanto vuol dire che è la verità… è ora di provare a capire… con te al mio fianco sarà più facile…”
    Agnese:”Oh Andrea! Sono così contenta che ti sei deciso!!!” lo abbracciò e poi si soffermo a guardarlo negli occhi… a lungo…
    Andrea:”Perché mi fissi così?”
    Agnese:”Volevo cancellare quello sguardo che avevi quando hai scoperto cos’avevo fatto… mi ha trafitto davvero… così mi stavo soffermando sulla bellezza dei tuoi occhi così rilassati e sereni….”
    Andrea:”Devi scusarmi…”
    Agnese:”Basta perdoni! Basta scuse! Non voglio più sentire niente in merito… coraggio è ora di rientrare… la cena è pronta…”

    Quella sera a Rivombrosa Martino stava cercando di essere più sereno possibile ma non era facile, guardava Emilia leggere la lettera di Agnese con Antonio e pensava che Rivombrosa il luogo che li aveva protetti, il luogo in cui erano nati grandi amori erano in pericolo. Ma la cosa che più lo preoccupava era che non sapeva di che pericolo si trattasse…
    Al borgo tutti si erano riuniti davanti al grande fienile per un banchetto con le semplici proviste che loro avevano il clima però era sereno e festoso, Corsini era insieme a Dorina in un angolo più nascosto e chi riusciva suonava gli strumenti miseri che possedevano… Di colpo si sentirono dei cavalli al trottò quello che accadde dopo fu veloce e imprevisto, sette uomini a cavallo nell’oscurità arrivarono gettando lo scompiglio al borgo, buttarono in terra ogni cosa pronti a sparare in terra, nessuno di loro era riconoscibile, Corsini da soldato qual’era combattè con uno di loro seguito da Primo e Ettore, Cesare stava tentando di mettere in salvo donne e bambini, ma fu proprio lui che venne scaraventato via ad assistere alla situazione più straziante, tre uomini andarono verso di lui e disarmandolo presero Dorina e Maria, Ettore andò in soccorso della moglie, ma non riuscì ad arrivare venne colpito alla spalla, Corsini infuriato andò verso il suo cavallo e riuscì a ferire uno di loro e tentò di seguirli ma presi i due ostaggi si dileguarono nell’oscurità dei boschi…
    Cesare corse da suo fratello…
    Cesare:”Ettore come ti senti?”
    Ettore:”E’ solo di striscio…” disse tenendosi la spalla dolorante….
    Cesare:”Hanno preso…”
    Ettore”Si ho visto! Ma come potevamo sapere immaginare! Mio dio pensavamo di vivere giorni tranquilli senza Loya ne paraggi…”
    Frate Quirino:”Ettore hai bisogno di aiuto…”
    Ettore:”No devo ritrovare MAria…”
    Primo”E io Dorina andiamo seguiamo COrsini…”
    Cesare:”Vengo con voi!”
    Frate Quirino:”Aspettate che sia giorno! Non sappiamo le intenzioni di questi briganti!!! Lo capite!!! Dobbiamo avvisare il conte…”
    Ettore:”Pensateci voi frate Quirino…” così dicendo andarono in cerca delle loro donne armati del loro coraggio…. Frate Quirino invece pensò di andare ad avvisare il conte Ristori.

    A tarda sera Agnese si era già preparata per andare a letto ma vedeva che Andrea non arrivava, si mise uno scialle e andò verso il grande salone, la biblioteca ma di Andrea non c’era traccia, guardò verso il giardino… nulla… infine lo trovò in una stanza accanto alla cucina di spalle seduto a pensare…
    Agnese:”Un bacio per i tuoi pensieri…” disse sorprendendolo…
    Andrea:”Amore…” disse baciandola… “Perché sei qui?”
    Agnese:”Ti aspettavo ma non arrivavi così sono scesa da te Andrea… ma cosa stai guardando…” si sporse un po’ e notò la cosa che Andrea aveva in mano… “L’hai portata…”
    Andrea:”Già… oggi da Federico ho tirato di scherma e mi sono venute in mente molte cose…”
    Agnese:”Immagino… Il mio eroe…”
    Andrea:”Ti avevo promesso una vita tranquilla…”
    Agnese:”Ci stiamo provando!” disse ridendo…
    Andrea:”E’ che sento qualcosa… come se ci fosse qualcuno che ha bisogno di me…”
    Agnese:”Certo io…” sorrise dolcemente…
    Andrea:”Mi riferivo a qualcuno di indifeso, è una sensazione… non riesco a spiegarti è che questa cosa fa parte di me… e mi manca…”
    Agnese:”Sei riuscito a dirlo… finalmente lo sapevo… so che non è facile amore mio… io sono stata in ansia in molti momenti ma sappi che se in futuro qualcosa dovesse costringerti a ritornare sulle tue decisioni io sarò sempre al tuo fianco. Anche in questa… ” Andrea la baciò…
    Agnese:”E poi sai che io adoro i briganti!!!” Andrea scoppiò a ridere… riposero insieme la maschera dello Sparviero e andarono a letto….
    Lontano da tutto questo Andrea non sapeva che Frate Quirino stava avvisando di nascosto il conte Ristori dell’attacco al borgo, Martino era stupefatto e senza parole…
    Frate Quirino:”La gente si sente indifesa hanno paura nessuno si sarebbe aspettato una banda di briganti. Non c’è nessuno che gli dia sicurezza…”
    Martino:”No, qualcuno c’è ma non è qui…” disse pensieroso… Rivombrosa andava difesa… ma come?

    La mattina dopo Agnese si stava sistemando i guanti e il mantello lei e Andrea stavano andando dal marchese Alberto Casalegno, la giovane però aspettava Andrea che parlava con Angelica…
    Andrea:”Angelica potresti portarmi quel libretto…” Angelica lo guardò stupefatta…
    Angelica:”Quello su tua madre…la ragione per cui…” Andrea la fermò prima che potesse dire altro…
    Andrea:”Si. Davanti a quello voglio proprio vedere cosa dirà il marchese…” Angelica non molto convinta andò in un baule a prenderlo insieme a molte altre copie che Lucrezia era riuscita a togliere dai salotti di tutta Venezia…glielo porse…
    Angelica:”Andrea… ricorda che non tutto è come sembra…” Andrea annuì e uscì nascondendo quel piccolo libretto andò verso Agnese.
    Andrea:”Eccomi, sono pronto… andiamo a sentire la verità di mio padre…”
    Agnese:”Sono certa che chiarirete tutto…”
    Andrea:”Vedremo…” disse Andrea mettendo una mano davanti alla giacca in corrispondenza della tasca interna dove teneva quel libretto…

    Fine Quinto capitolo
     
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