Capitolo 8 Sacrificio

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  1. sisterchris88
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    Capitolo 8 Sacrificio

    Andrea. I suoi occhi. Il suo sorriso. Lo vedeva che danzava come giù tante altre volte era successo… un brivido le percorse la schiena… sentiva che doveva andare via da quella sala così affollata… attraversò cercando di non dare troppo nell’occhio… nessuno si accorse che era sparita dalla sala da ballo. L’unico che notava tutto ciò che le era successo era il marchese Le Miriè che conosceva bene il contenuto della lettera e la guardava turbata sorseggiando felice.
    Agnese attraversò gli ampi corridoi del palazzo di Luisa, finalmente arrivò in una stanza più appartata entrò chiuse e si gettò sul divano si tolse i guanti sporchi gettandoli per terra e gettò via anche la lettera per terra…. Scoppiò a piangere completamente in balia degli eventi che le stavano intorno… Era solo uno il pensiero che gli annebbiava ogni altra idea.
    Nel salone Martino stava scherzando con Alessandro sul suo matrimonio…
    Alessandro:”Sia chiaro che dovrai stare al mio fianco ho una tale paura di commettere qualche gesto ridicolo…”
    Martino:”Il tuo matrimonio sarà stupendo non temere!!!”
    Alessandro:”Sono contenta che anche Agnese è rientrata così non mancherà nessuno…”
    Martino:”Ne sono felice anche io…” mentre parlavano si avvicinarono Andrea ed Emilia che avevano danzato insieme…
    Martino:”Potresti concedere un ballo anche a me…” disse dandole un bacio sulla guancia senza farsi problemi…
    Emilia:”Direi che sono piuttosto stanca ora… più tardi forse…” rispose raggiante più che mai…
    Andrea:”Avete visto Agnese?” chiese il giovane tranquillamente… Martino si girò guardandosi intorno, lo stesso fece Andrea…
    Martino:”No, effettivamente non l’ho più vista….”
    Andrea:”Mi sembra strano l’avevo lasciata un attimo per riposarsi, vado a vedere se è in giardino…” Andrea uscì fuori credendo che Agnese stesso prendendo una boccata d’aria, Martino invece dopo aver dato aiutato Emilia a sedersi su un divanetto girò per il palazzo della principessa, attraversò la sala dei divanetti, un anticamera, la sale delle stagioni, così chiamata per gli splendidi quadri che adornano le quattro pareti ognuno dei quali raffigura la delicatezza di ogni stagione; infine sentì dei singhiozzo provenire da una stanza… la cui porta era chiusa… Martino aprì senza farsi problemi non sapendo bene cosa aspettarsi, ciò che vide lo colpì al cuore, Agnese era accovacciata per terra con la testa tra le mani e i gomiti posati sul divano…subito andò da lei gli era accanto…non dimenticò che l’ultima volta che la vide così fu quando Loya la voleva portare a Parigi.
    Martino:”Agnese che ti succede?” lei non rispose si aggrappò alle spalle di suo fratello lasciandosi andare “Qualcuno ti ha fatto qualcosa? Agnese parla perché sei qui sola in questo stato?”
    Agnese:”Martino io… ho paura…” disse con voce quasi infantile… Martino all’inizio non capì le parole della ragazza, poi ricollegò erroneamente tutto ai briganti, al rapimento, e sollevato da questa consapevolezza la scostò dalle sue spalle e le asciugò le lacrime con un fazzoletto…
    Martino:”Capisco sorellina, ma non devi preoccuparti, Andrea risolverà ogni cosa… e io lo aiuterò vedrai che non accadrà nulla di male; Maria e Dorina torneranno a casa e quei malvagi saranno condotti in prigione, te lo prometto…”
    Agnese corrugò le sopracciglia forse era meglio che Martino avesse frainteso in fondo cosa poteva dirgli, nemmeno lei sapeva cosa stava accadendo, si tirò su cercando di calmarsi…
    Martino:”Andrea ti stava cercando torniamo alla festa sono certo che questi brutti pensieri ti passeranno…”
    Agnese:”No Martino ti prego voglio andare a casa…” disse in tono supplichevole…
    Martino:”Come preferisci… Vuoi che ti chiami Andrea? Magari ti convince a restare…”
    Agnese:”No!” ammise categorica… questo tono insospettì Martino ma la contessina subito ritornò sulle sue parole… “Gli parlerò io sono solo molto stanca di questa giornata, e poi devo essere pronta per il matrimonio di Alessandro domani…” accennò ad un sorriso che però era poco convincente…
    Martino:”Certo… avviso Emilia inizia ad andare alla carrozza… avverto anche la principessa…” baciò sulla fronte sua sorella e uscì Agnese pensierosa si dimenticò dei guanti e della lettera e uscì verso le scuderie dove c’erano le carrozze….
    Andrea:”Eccoti…” gli urlò andandole incontro Agnese sobbalzò sentendo la sua voce, poi si voltò…“Tu hai pianto?!” chiese turbato…
    Agnese:”Andrea non preoccuparti… sto bene, voglio solo andare a casa…”
    Andrea:”Ti ho lasciato poco fa ed ora ti ritrovo in questo stato non ci credo che non è accaduto nulla…” conosceva troppo bene Agnese per arrendersi senza una spiegazione convincente…
    Andrea:”Ho solo paura per tutto quello che ci sta succedendo, paura per te, per Martino… per quello che rischiate, io non posso perderti…” la voce le tremava di nuovo, Andrea prese dolcemente il suo viso tra le mani…
    Andrea:”Non permetterò che succeda nulla, credevo fossi più tranquilla ormai…”
    Agnese:”Scusami ma ogni tanto….” Cercò delle giustificazione che in realtà nascondevano ben altro…
    Andrea:”Sei stata tu a dirmi che non volevi un uomo normale…” cercò di rasserenarla Agnese lo abbracciò senza che Andrea vedesse le sue lacrime scendere di nuovo… aveva bisogno di sentirlo vicino ma soprattutto di sentire che stava bene…

    Quella sera una strana atmosfera regnava al palazzo Van Necker…. Andrea non aveva di certo dimenticato lo strano comportamento di Agnese e ora la trovava sfuggente sempre nei suoi pensieri ma soprattutto non sorrideva più…
    Andrea:”Amore mio…” la richiamò vedendola persa a guardare fuori dalla grande finestra del salone… “Devo andare Primo mi ha avvisato che gli altri hanno delle novità… tornerò prima che posso…”
    Agnese:”Certo.” Non disse altro il suo tono era distaccato… e Andrea lo capiva bene…
    Andrea:”Agnese hai solo questo da dirmi? Di solito ti preoccupi perché è notte, mi chiedi insistentemente di venire con te…”
    Agnese:”Andrea te l’ho detto sono solo stanca…”
    Andrea:”Al mio ritorno parleremo di quello che è successo oggi perché non ci credo alla storia che tu sei cambiata così solo per i briganti…”
    Agnese:”Andrea non c’è nient’altro da dire…” la giovane non riusciva a guardarlo sapeva che se l’avrebbe fatto rischiava di tradirsi… quando stava per salutarla Andrea cercò di baciarla sulla bocca ma a sorpresa Agnese gli porse solo la guancia… Andrea sempre più preoccupato andò via molto riluttante…
    Agnese sapeva che stava trattando Andrea in modo brusco ma non sapeva che fare si sentiva in balia di qualcuno che non aveva volto e nome poteva anche non credere a quelle parole eppure qualcosa le diceva che non stavano scherzando…
    Andò nella stanza sua e di Andrea… si sedette di fronte allo specchio si guardò a lungo… finchè non respirò profondamente ed aprì il cassetto… riguardo le lettere di Elisa… ma come poteva essercene una adatta alla situazione… eppure il titolo di una la attirò… “Sacrificio…”
    La aprì… delicatamente passò la mano sulla scrittura di Elisa sua madre le mancava sempre, ma la sentiva vicino…

    “Questa lettera non dovrei scriverla ma ho imparato a mie spese che la vita è piena di insidie per tutti per i giusti di cuore e per i malvagi. Se dipendesse da me darei tutto ciò che ho per sapere che la parola dolore e sacrificio non entrassero nella tua vita, Agnese.
    Ma temo che il destino non risparmierà nemmeno te. Più volte ho dovuto prendere delle scelte nella mia vita e lo sai bene bambina mia… è successo con tuo padre, per te e Martino, per la nostra tenuta e per ultimo con Cristiano… Io non posso sapere quale difficile scelta devi compiere tu ma rifletti sempre prima a cosa c’è in gioco e se dalla tua scelta dipende la felicità p l’infelicità di qualcuno. I sacrifici esistono. Tutti dobbiamo capirlo. Ma fino a che prezzo. Spero solo che tu non sia di fronte a una di quelle scelte che spezzano il cuore a chi le fa, come mi è successo. Solo un consiglio posso darti Agnese… rifletti bene discutine con chi ti è accanto non tenerti tutto dentro e non essere impulsiva… non come lo sono stata io spesso… cerca di capire qual è la scelta giusta lo so bambina mia nessuno ti dirà mai qual è dipende da te, ma sono certa che qualunque strada intraprenderai tutto andrà per il meglio. ”

    Agnese si asciugò le lacrime e mise la lettera sul mobile…
    Agnese:”Come può andare tutto bene?” ripetè a se stessa…

    Andrea nel frattempo indossati i panni dello sparviero arrivò al loro posto dove tutti lo aspettavano…
    Cesare:”Credevamo non arrivassi più…”
    Andrea:”Problemi… allora?”
    Ettore:”Abbiamo fatto in modo che sapessero che siamo tornati… che Lo sparviero è tornato…”
    Andrea:”Bene allora ricordate il piano dovete restare qui… a fare la guardia domani appena li vedete dovete avvisarmi io sarò al borgo al matrimonio, dopo l’attacco dovremo seguirli fino al loro covo e da li sono certo che troveremo Dorina e Maria…”
    Primo:”Siete sicuro?”
    Andrea:”Dobbiamo esserlo è l’unico modo… sapere che Lo sparviero è tornato è un boccone troppo allettante se loro vogliono davvero distruggere le nostre terre…”
    Ettore:”E’ giusto…”
    In poco tempo la banda si sparpagliò chi al focolare chi ha prepararsi per la notte chi a caricare le armi Andrea guardava la maschera che aveva in mano e il pugnale… infrangere quella promessa gli sarebbe potuto costare molto…
    Cesare:”Pensieri?”
    Andrea:”Molti…”
    Cesare:”Una volta il tuo braccio destro era Jacopo so che non è la stessa cosa ma noi qui siamo tutti accanto a te… l’azione sarà pericolosa Andrea, devi essere lucido…”
    Andrea:”Grazie… lo sarò…. ” disse poco convinto tornando al suo cavallo indirizzandosi verso il suo palazzo…
    Quando Andrea rientrò sperava di poter parlare con Agnese ma la giovane dormiva già… aveva il volto però non disteso bensì preoccupato anche nel sonno… Andrea si spogliò e si sedette di fianco a lei… con le dita percorse i lineamenti del suo viso, del suo collo… ma era preoccupato… perché non capiva cosa avesse allontanato Agnese da lui…. Guardò poi sulla sedia di fiancò al letto e vide che Agnese aveva tirato fuori il loro quadro di Venezia…
    Andrea:”Perché non parli con me?” gli disse bisbigliando senza svegliarla…. La baciò sulla bocca poi si voltò e si mise a dormire… non sapeva che in quel momento di lato Agnese senza farsi vedere aprì gli occhi… era preoccupata e non avrebbe mai potuto dormire prima d’averlo visto tornare….

    La mattina dopo tutto era pronto per il grande giorno di Alessandro e Costanza i due giovani avevano scelto come chiesa quella di Rivombrosa… gli invitati erano abbastanza numerosi e la chiesetta non era adatta a contenere di certo tutti quanti…
    A Rivombrosa Martino ed Emilia si stavano sistemando…
    Martino:”Quale mi metterò?” disse indicando tre vestiti sparsi sul letto…
    Emilia:”Quello marrone ti sta molto bene….” Martino le sorrise..
    Martino:”Il tuo abito è stupendo ti invidieranno tutti…”
    Emilia:”O mi criticheranno ieri da Luisa le carissime dame del suo palazzo lanciavano pettegolezzi sul perché fossi così raggiante e non portavo il lutto per mio marito…”
    Martino:”Tuo marito non meritava nulla… non crearti problemi di questo tipo non hanno nulla da fare quelle donne… è il caso di sbrigarci… ”
    Emilia:”Lo credo anche io… ma Agnese?”
    Martino:”Non passa da qui ci troviamo direttamente alla chiesa… sono un po’ preoccupato…era troppo strana ieri…”
    Emilia:”Vedrai che è solo stanchezza…”
    Martino:”Lo spero… Antonio verrà alla cerimonia?”
    Emilia:”Si… ci sono tante persone che vuole riabbracciare…” disse sorridente…

    Poco dopo i due si diressero al luogo della cerimonia… Andrea invece aveva già predisposto la carrozza… tutto era pronto… mentre tornava dentro un servo lo avvisò che c’era un pacco arrivato dalla capitale per la contessina, ma il tempo stringeva così Andrea lo fece portare sopra senza guardarlo… Andrea era vestito in modo molto elegante, con un completo azzurro che metteva in risalto il suo fisico e i suoi occhi incantatori… non sarebbe di certo passato inosservato… quando raggiunse Agnese la trovò più bella che mai… con un vestito rosa chiaro in stile impero, che la cingeva sotto il seno lasciando ricadere delicatamente la gonna sotto… e una stoffa bianca per ripararsi le spalle che erano scoperte… i capelli erano raccolti con dei fiori anch’essi arancioni che le facevano apparire ancora più bella… Quando Andrea arrivò la vide così semplicemente stupenda…
    La sorprese baciandola con passione… Agnese sembrava più rilassata… e si lasciò andare…
    Andrea:”Dobbiamo proprio andare? Io avrei un'altra idea…”
    Agnese:”Andrea…” disse sorridendo… “Ci aspettano…”
    Andrea:”Sei davvero incantevole… davvero…”
    Agnese:”Grazie… ascolta amore mio…” disse rovinando la sua espressione rilassata…”io dovrei parlarti di una cosa…”
    Andrea:”Certo… aspettavo che me lo dicessi…anzi ci speravo!” disse sorridendo… Agnese accarezzò delicatamente il lato delle sue labbra… “Se vuoi ne parliamo ora…”
    Agnese:”Dopo il matrimonio tranquillo ora andiamo…”
    Salirono in carrozza Andrea guardava Agnese e anche e lei guardava fuori….sperava che la giovane si sarebbe confidata con lei… Arrivarono al borgo… Tutti erano in festa nonostante tutti pensassero a Dorina e Maria che erano ancora in mano ai briganti… Il matrimonio inizio con tranquillità Andrea e Agnese erano in prima fila la giovane Ristori guardava Andrea mentre sentiva il sacerdote ripetere le parole della funzione… ricordò il giorno in cui lei e Andrea si erano giurati di stare insieme ogni giorno, nella nuova e nella cattiva sorte… Alessandro era emozionantissimo ancor più di costanza che bellissima in un abito semplice bianco aveva un sorriso che rappresentava tutta la sua gioia… Finalmente la cerimonia terminò ed Emilia e Martino testimoni di nozze abbracciarono i giovani sposi che si allontanarono verso l’uscita li furono accolti da applausi mentre salivano sulla carrozza che li portò al palazzo Carignano dove Luisa ospitava il loro banchetto di nozze…
    Agnese:”Avrei bisogno di passare al castello prima di andare dalla principessa…”
    Martino:”Ci raggiungete là?”
    Andrea:”Si….” Andrea si voltò e vide lontano Cesare che gli faceva cenno…Andrea si allontanò sotto lo sguardo vigile di Agnese, Emilia andò via in carrozza con la principessa…
    Cesare:”Stanno arrivando all’accampamento…”
    Andrea:”Ora? In pieno giorno ma è assurdo!!!”
    Cesare:”Sapevano di coglierci impreparati perché eri qui…”
    Andrea:”Arrivo subito….” Si avvicinò di nuovo ad Agnese e Martino…
    Agnese:”Cosa succede?”
    Andrea:”Niente amore mio Martino ti accompagnerà al palazzo… devo andare dagli altri…”
    Agnese:”Andrea ti ho chiesto cosa succede….” Disse perentoria…
    Andrea:”Forse riusciamo a sapere dove si nascondono ma devo andare… sta tranquilla ti raggiungo a Rivombrosa stasera…”
    Agnese:”Andrea!!! Ma il matrimonio… no Andrea non ti lascio andare è pericoloso…” Agnese si agitò nonostante Andrea pensasse che quella conversazione l’avessero affrontata già più volte…
    Andrea:”Ascoltami ora tu vai e cerchi di non pensare prometto che appena tutto sarà risolto avrai mie notizie… guardami Agnese… te lo prometto…” la giovane gli gettò le braccia al collo e lo vide allontanarsi a cavallo…
    Agnese si fece accompagnare a palazzo da Martino…
    Martino:”Ti aspetto sta tranquilla Andrea tornerà presto….”
    Agnese:”L’ultima volta che è andato via per una di queste situazioni è tornato moribondo con una pallottola nella schiena…”
    Martino:”Agnese tu hai qualcosa sei strana avevi detto che non mi avresti più nascosto nulla…”
    Agnese:”Martino… non so neanche io come spiegarti qualcosa che non ha assolutamente senso…”
    Martino:”Ma io voglio aiutarti lo sai…”
    Agnese:”In questo momento vorrei solo rifugiarmi in un luogo fuori dal mondo…”
    Martino:”Capisco non vuoi parlarne…ma andrà bene… qualunque cosa ti turbi…”
    Agnese:”Me lo auguro torno subito…” salì di sopra… andò nelle sue stanze… vide quel pacco che era arrivato dalla capitale… curiosa lo aprì-… era una camicia da uomo di quelle che Andrea usa spesso… non capiva però il perché di quel pacco la tirò fuori e tirandola a se notò che c’era un foro sul dorso della canotta… Agnese non ci poteva credere perché qualcuno voleva tormentarla in questo modo… non aveva senso… cosa doveva fare abbandonare ogni cosa per riuscire a salvare Andrea… proprio lui che stava correndo dei seri pericoli… si sedette con quella camicia fra le mani…
    Non sapendo come comportarsi….

    Andrea era in attesa con gli altri dell’arrivo dei briganti due di loro facevano da esche intorno alla cenere del fuoco della sera prima… i briganti come lo Sparviero aveva giustamente predetto arrivarono tentando un imboscata armati molto più di quanto tutti si aspettassero…
    Ma gli uomini di Andrea reagirono bene… lui cercò di non usare le armi per quanto potè…
    Andrea:”Adesso!” dava ordini per cercare di arginare quell’insieme di uomini mal vestiti… Andrea si soffermò a guardare quello che sembrava il capo in quegli occhi vedeva qualcosa di familiare, ma il viso era coperto… dopo un estenuante battaglia Andrea riuscì a catturarne uno senza fargli del male ma venne sfiorato da una spada sulla spalla… una ferita di striscio… gli altri riuscirono a fuggire erano molto più preparati di quanto si immaginavano, senza contare delle innumerevoli sorprese che gli avevano riservato…
    Cesare:”Stai bene?”
    Andrea:”Si non è nulla…” Subito Ettore andò per fasciare il braccio di ANdrea… che si tolse la maschera… “Siamo riusciti a fargli capire che non possono fare ciò che vogliono ora andiamo dal giovane ci deve dire chi è il loro capo e dove tengono Dorina e Maria…”

    Martino intanto stava aspettando Agnese, che però non rientrava era passato in effetti molto tempo e di Agnese non c’era più traccia… insospettito si avviò verso le stanze di Agnese… ma arrivato lì non la trovò Agnese non era più a palazzo… la giovane infatti aveva preso un cavallo ed era andata via… non una parola… Martino era stupefatto prese un cavallo e galoppò a Rivombrosa più veloce che potè…

    Al castello della principessa intanto le ore passavano e tutti si divertivano molto Alessandro riuscì a sporcare con la torta lo splendido vestito di Costanza ma la giovane non faceva più caso ai gesti maldestri di Alessandro… Emilia in ansia aspettava che il resto della sua famiglia arrivasse…
    Luisa era con lei che la confortava… Le due decisero di allontanarsi dalla sala della musica perché volevano stare un po’ tranquille e insieme andarono nella stessa stanza dove Agnese pochi giorni prima era andata a rifugiarsi…
    Emilia:”Io non capisco è quasi buio e né Martino, né Emilia, né Agnese sono qui mi sto preoccupando…”
    Luisa:”Non vi fa bene Emilia state tranquilla avranno avuto un contrattempo… vedrete che arriveranno…” Luisa poi notò che in terra sotto al divanetto di fronte a lei ai piedi di Emilia c’era ancora la lettera di Agnese e i suoi guanti… Luisa guardò la lettera sconvolta…
    Emilia:”ma cosa vuol dire?”
    Luisa:”Non lo so…”
    Emilia:”Questi guanti sono di Agnese… e questa è…”
    Luisa:”Si esatto… forse sta succedendo qualcosa di molto più grave… venite Emilia prendiamo la carrozza più veloce per Rivombrosa…”

    Cesare, Ettore e Primo stavano estorcendo informazioni al prigioniero mentre Andrea felice della piccola vittoria tornava a Rivombrosa come promesso ad Agnese… ma quando arrivò lo aspettava un amara sorpresa…
    Andrea:”Agnese?” disse entrando nella biblioteca… “Ah Martino sei tu Agnese?”
    Martino:”Non so dove sia…” Andrea perplesso lo guardò…
    Andrea:”Scusa?”
    Martino:”La stavo aspettando ma poi sono salito e lei non c’era più… ho trovato questa…” gli gettò la camicia…
    Andrea:”Non capisco cosa vuol dire? Che diavolo è questo? Perché Agnese dovrebbe essere fuggita così!!!!”
    Martino:”Non lo so Andrea!!!! Lei era strana distaccata qualcosa la turbava lo sai!”
    Andrea:”Si ma lei non può esser andata via così senza dir niente senza motivo!!!”
    Martino:”Il motivo c’è ma noi non lo sappiamo…”
    Andrea:”L’hai cercata?”
    Martino:”Si ma niente…” Andrea strinse la sua espressione seriamente arrabbiato e furioso… non sentiva neanche più il dolore alla spalla… camminava avanti e indietro per la stanza…
    Andrea:”Ti ha detto qualcosa?”
    Martino:”Solo che era tutto complicato e che voleva fuggire in un posto fuori dal mondo…”
    Andrea si stava sistemando per uscire quando una carrozza fece il suo ingresso a palazzo ben presto entrarono Luisa e Emilia…
    Luisa:”Andrea!”
    Andrea:”Non adesso Luisa! Qualunque cosa non ora!!!” disse in modo scortese ma dettato dall’ansia che aveva…
    Luisa:”Credo tu debba vedere questa…. Credo sia il motivo per cui Agnese è strana….” Gli porse la lettera e Andrea la lesse…
    Andrea:”Chi!!!!” disse furibondo!!! “chi può essere così meschino da mandare un simile biglietto!!!”
    Luisa:”Non lo so ma lo ha ricevuto quel giorno a palazzo da me ricordi…”
    Andrea:”Devo trovarla…” senza dire altro uscì fuori… Il cielo si era chiuso, le nuvole scure avevano tolto ogni segno della luce che la luna rifletteva nel lago di Rivombrosa, Luisa Emilia e Martino guardavano Andrea uscire dalla tenuta… lui stesso non sapeva dove poteva trovare Agnese che stava male per colpa di quel biglietto… voleva dirle molte cose… ma soprattutto che l’amava perché pur di non perderlo avrebbe sacrificato tutto anche il loro amore. Ma Andrea glielo avrebbe impedito.

    Andrea era sceso da cavallo… lo portava con se non sapendo dove cercare… aveva controllato nel rifugio che avevano usato quando Loya li cercava… era andato al torrente ma era troppo buio perché Agnese potesse essere lì sapendo che il bosco non era sicuro… Di colpo gli tornò in mente una frase di Martino gli aveva detto che voleva andarsene in un posto fuori dal mondo… subito capì dov’era Agnese… molto tempo prima gli aveva detto che i suoi genitori avevano il loro capanno fuori dal mondo… Così rincuorato salì in sella al suo cavallo e galoppò da Agnese…
    A Rivombrosa intanto tutti erano in ansia per la strana vicenda di Agnese…
    Antonio:”Martino sta tranquillo… Agnese è solo andata via perché spaventata…”
    Martino:”Andrea la riporterà a casa lo so… ma la cosa che non mi spiego è chi possa essere arrivato fino al punto di minacciare lei… è totalmente senza senso…”
    Emilia:”E poi perché?”
    Luisa:”Mi spiace che tutto questo sia avvenuto ad una delle mie feste…”
    Martino:”No principessa di certo non è colpa vostra…Ma scoprirò chi è stato e giuro che me la pagherà…”
    Andrea era arrivato senza far rumore… vide un fuoco oltre la porta traballante… entrò pian piano… Agnese era avvolta in una coperta davanti al piccolo fuoco che aveva acceso… Andrea le andò vicino senza che lei si voltasse e la abbracciò da dietro… Agnese sapeva che era lui, l’unica persona che riconosceva senza il bisogno di voltarsi… era il suo cuore che le diceva che era lui…
    Andrea:”Ehi…” Andrea non aveva nessuna intenzione di attaccarla poteva lontanamente immaginare come si era sentita in quei giorni…
    Agnese:”Scusami se sono andata via così… Martino sarà arrabbiato…”
    Andrea:”No… nessuno lo è…” gli disse con voce calma… posando il mento sulla spalla di Agnese…
    Agnese:”Nemmeno tu?”
    Andrea:”Perché mai dovrei essere arrabbiato, Agnese…”
    Agnese:”Per come ti sto trattando ma credimi Andrea se tu sapessi… Non so cosa fare, non so a cosa credere so solo che non voglio che ti succeda nulla…”
    Andrea:”So tutto…” Agnese stupita si volto…
    Agnese:”Sai cosa?”
    Andrea:”Di questa…” disse tirando fuori la lettera… “Luisa l’ha trovata a palazzo… amore mio dovevi parlarne con me… non tenerti tutto dentro…”
    Agnese:”Ma era come se qualcuno mi chiedesse da rinunciare a te pur di salvarti la vita…”
    Andrea:”E l’avresti fatto?”
    Agnese:”Già una volta pur di saperti vivo stavo per sacrificare tutta la mia vita… ora però è tutto così difficile…”
    Andrea:”Agnese ricordi cosa ti dissi il giorno in cui volevo andare a consegnarmi? Da quando ti ho incontrato tutto quello che ho vissuto primo non ha più senso… noi abbiamo vissuto dei momenti unici… senza di te la mia non sarebbe più vita lo capisci? Qualunque cosa succeda io e te dobbiamo superarla insieme…” Agnese piangeva e Andrea le tirò su il viso… “Qualunque cosa Agnese, non importa di questa lettera…” disse gettandola nel fuoco “troverò chi è stato e si pentirà di averti fatto stare così male… ma tu devi credermi non accadrà nulla di brutto sarò io a proteggere te…”
    Agnese:”E chi proteggerà te, Andrea?” chiese con un filo di voce, il giovane le sorrise e la baciò… stringendola forte a se…
    Andrea:”So badare a me stesso… se questo era un tentativo di farti allontanare da me non funzionerà… ti amo per il sacrificio che eri disposta a fare ma non permetterò a nessuno di portarti via da me… né ora né mai…” Agnese si strinse a lui… era incredibile come sapesse sempre dire le parole giuste… Agnese si sentiva di nuovo protetta al sicuro… e la paura per la vita di Andrea era diminuita… non poteva più immaginare di vivere senza di lui…
    Quella notte insieme si lasciarono andare a quell’amore che gli aveva fatto vivere momenti indimenticabili… senza alcun pensiero negativo, solo loro due e la passione che li univa… un amore bello, dolce, delicato… Un amore che nessuno avrebbe mai potuto distruggere.

    La mattina dopo Martino a Rivombrosa non era riuscito a chiudere occhio, al contrario di Emilia che anche a causa del suo stato si stancava facilmente, andando in biblioteca con sua sorpresa trovò Antonio già sveglio…
    Antonio:”Starà tornando a casa vedrai…”
    Martino:”Andrea è con lei… dovrei essere tranquillo eppure finchè non do un senso ad ogni cosa non sarò in pace con me stesso….”
    Antonio:”Lo so… in questo somigli molto a tuo padre…” gli disse sorridendo.
    Martino:”Antonio… posso chiederti un consiglio?”
    Antonio:”Certo! Sono qui anche per questo giusto?” Martino annuì…
    Martino:”Emilia… io amo Emilia… l’amo da quando eravamo due ragazzi… ma agli occhi di tutti io sono ancora sposato con Vittoria e tra poco Emilia non potrà di certo più nascondere il suo stato so che questa situazione la angoscia molto…ma non vuole mettermi fretta…io vorrei trovare un modo ma come posso… dovrei ripudiare pubblicamente Vittoria…una tale vergogna… e se poi Emilia venisse additata come…non oso immaginare!!!”
    Antonio:”Martino hai idea di quante critiche i tuoi genitori hanno dovuto sopportare… non pensare a chi sta intorno pensa ad Emilia e a cosa vi farebbe felici… il resto non conta…credimi… ti fai problemi su come comportarti con Vittoria? Martino Emilia mi ha raccontato tutto quello che ha fatto credi davvero che sia giusto aver pena di lei?” Antonio gli diede una pacca sulla spalla e uscì traballante col suo bastone… Martino chiamò Primo e gli chiese di mandare a chiamare subito il notaio di famiglia, voleva mettere fine al suo matrimonio subito.

    Agnese e Andrea intanto erano svegli insieme che passeggiavano per i boschi felice, seguiti dai loro cavalli…
    Andrea:”Dopo ti porterò a casa così potrai riposarti, però ho riflettuto e vorrei che stessi a Rivombrosa per qualche tempo almeno finchè la situazione non si calma…”
    Agnese:”Non voglio lasciarti solo…”
    Andrea:”Verrò con te se lo vorrai…” disse alzando lentamente il suo sguardo incantatore…Agnese lo baciò…. Erano quasi arrivati al rifugio dello Sparviero…
    Andrea:”Non mi sono ancora convinto del perché tu sia qui… è pericoloso…”
    Agnese:”L’hai detto tu che dobbiamo affrontare tutto insieme…” gli disse sorridendo…
    Andrea:”Mentre interroghiamo il prigioniero però starai in disparte con Ettore e gli altri prometti….”
    Agnese:”Lo prometto…” Andrea si stava sistemando il mantello ma Agnese lo precedette e glielo legò… “Andrea…”
    Andrea:”Si…”
    Agnese:”Grazie…”
    Andrea:”Non hai nulla di cui ringraziarmi amore mio…”
    Agnese:”Invece si… grazie per amarmi così tanto….” Andrea l’abbracciò di colpo e la baciò…
    Cesare:”Eccoli!!!” urlò Cesare vedendoli arrivare e i due scoppiarono a ridere “Ora capiamo perché c’hai messo tanto, Sparviero!”
    Andrea:”State tranquilli ci sono novità?”
    Ettore:”Non parla, o meglio siamo sulla buona strana ma credo abbia bisogno di un incentivo per parlare…”
    Andrea:”Vedremo di darglielo…Cesare vieni con me scopriremo tutto oggi… Ettore resta con Agnese non perderla neanche per un istante…” gli disse in un orecchio… e Ettore annuì…

    A Torino, a Palazzo Reale, Vittoria sembrava una qualunque dama e non una prigioniera il generale Ducroix era impegnato coi diplomatici piemontesi e lei aveva avuto modo di approfondire la sua conoscenza col marchese Le Mirie… quella mattina entrò senza chiedere permesso nell’unica stanza piuttosto modesta che era stata destinata a Vittoria nell’ala più sperduta della residenza della guarnigione francese…
    Marchese:”Riproveremo….”
    Vittoria:”Cosa volete dire?”
    Marchese:”I marchesi Van Necker sono più uniti che mai le lettere, e le minacce non sono servite evidentemente non basta rischiare la vita per portare la contessina a un sacrifico…”
    Vittoria:”Eppure lo stava per fare già una volta…”
    Marchese:”Non preoccupatevi devo trovare il modo voglio quei soldi almeno quanto voi per questo credo che presto si pentiranno delle loro azioni… ma fossi in voi mi preoccuperei anche della vostra reputazione se così possiamo chiamarla…” scoppiò a ridere…
    Vittoria:”Insolente! Come osate!”
    Marchese:”Non io Contessa!” disse bloccandogli il polso pronto a schiaffeggiarlo… “Vostro marito mi è giunta voce che ha richiamato un notaio a palazzo sapete bene cosa vuole fare con un accusa di omicidio qualunque marito si libererebbe della moglie soprattutto se ne ha già un'altra pronta… con tanto di erede in arrivo…”
    Vittoria:”Non può farlo! Glielo impedirò!!!” Vittoria furiosa stava per uscire… il marchese con la sua fastidiosa e insolente calma la fermò..
    Marchese:”Contessa contessa ancora non avete capito, distruggete chi vi umilia così dettano le regole…in fondo il conte Ristori è parte del piano un modo lo si può trovare…”
    Vittoria:”Ma che dite! Martino non ha una macchia su cui ci si possa aggrappare per fargli del male…”
    Marchese:”Io una certa idea l’avrei… se voi non avrete più quel titolo, non lo avrà più neanche lui….” A questa frase Vittoria si illuminò…
    Marchese:”Nel frattempo ho ordinato a Saval di portare a termine la sorpresa per il borgo…vedrete che nessun contadino resterà a Rivombrosa… non avranno più nulla…”

    Andrea nel frattempo prendeva per il collo il prigioniero senza essere troppo violento ma voleva la verità e la voleva presto…
    Prigioniero:”Mai! Non lo saprete mai!”
    Andrea:”Bene!” disse lasciandolo andare “Questi ti interessano…” disse Andrea gettando dei soldi sul tavolo di legno…. “Perché ai vili come te interessa solo questo… parla!!! Chi è che ti comanda… chi! Pensi veramente che torneranno a prenderti tu sei vivo solo perché noi non ammazziamo nessuno!!! Non come la tua banda! E tanto meno rapiamo donne indifese….!!! Perché poi!!!”
    Prigioniero:”Non lo so, noi siamo stati assoldati da lui ma non sappiamo nulla non l’abbiamo neanche mai visto in volto!!! Solo pochi sanno chi è…”
    Andrea:”Puoi condurci dalle due donne? Puoi farlo? Ti risparmieremo la vita a patto che lasci queste terre e non torni a dare fastidio alla nostra gente…” Il prigioniero alzò uno sguardo e Andrea capì che forse dietro a quel uomo non c’era che un povero contadino in cerca di soldi pur di sopravvivere dopo la fame della guerra, senza sapere contro o con chi si stava mettendo….
    Prigioniero:”Vi condurrò da loro…signore…”
    Andrea felice uscì dopo poco…e Cesare lo seguì…
    Agnese:”Allora amore mio?”
    Andrea:”E’ fatta!!! Andremo stasera stessa al buio e le porteremo in salvo puoi giurarci!”
    Cesare:”Come puoi fidarti?”
    Andrea:”Devo farlo, la fiducia negli occhi smarriti di quell’uomo è la sola cosa che abbiamo… vale la pena rischiare…”
    Ettore:”Io sono con te…” Andrea lo guardò felice… dopo aver dato disposizioni agli uomini per attenderlo quella sera andò con Agnese verso Rivombrosa…

    Lì finalmente Martino potè riabbracciare sua sorella…
    Martino:”Piccola… è tutto a posto sei al sicuro…”
    Agnese:”Perdonami… anzi perdonatemi tutti…” disse rivolgendosi ad Emilia, Antonio, Andrea, Costanza e Alessandro, Bianca e Giannina tutti in pena per lei…
    Emilia:”Sta tranquilla è tutto a posto…”
    Andrea:”Ho pensato che è meglio se Agnese resta qui per un po’ almeno finchè tutto non si sistema non voglio saperla sola…”
    Martino:”La trovo una splendida idea…”
    Antonio:”Vieni qui piccolina…” disse lasciando che si avvicinasse e abbracciandola…
    Andrea:”Ora perdonatemi ma devo andare…”
    Emilia:”Come sarebbe?”
    Andrea:”Tornerò ma forse abbiamo un modo per riportare Dorina e Maria…” Agnese lo guardava impaurita…
    Antonio:”Siate prudente…” disse con tono familiare…. Agnese si avvicinò a lui e lo portò in disparte…
    Agnese:”Torno subito qui… ti prego…e cerca di stare lontano dalle armi…stai rischiando e sai bene di cosa parlo…”
    Andrea:”Un problema alla volta amore mio, devo farlo lo capisci? Odio vedere queste ingiustizie senza motivo…ti lascio in buone mani…” la baciò sulla fronte e uscì, ritrovando presto il suo cavallo e al galoppo andò all’albero spaccato punto di ritrovo con gli altri.
    Emilia:”Agnese, Martino oggi ha fatto un gesto molto importante…”
    Agnese:”Ovvero?”
    Martino:”Ho definitivamente chiuso il mio matrimonio con Vittoria….ho chiamato il notaio… l’ho ripudiata…” Disse andando vicino alla sua Emilia e tutti felici brindarono alla bella notizia…
    Andrea arrivò insieme ai suoi compagni nei pressi di un casolare distrutto semi scoperto dove non c’era la presenza di nessuno….
    Cesare:”Ci hai mentito…” Cesare stava già per reagire…
    Andrea:”Cesare sta zitto! Non sappiamo nulla possono anche essersene andati….”
    Prigioniero:”L’ultima volta erano lì lo giuro davanti a Dio…”
    Ettore:”Andiamo…”
    Andrea:”No aspetta c’è troppo silenzio…lasciamo qui i cavalli andremo a piedi… ma fate molta attenzione non mi piace tutto questo….” Lentamente si avvicinarono, lo Sparviero e Ettore stavano davanti il prigioniero con le mani legate dietro… fecero il giro della casa non c’era nessuno si convinsero quindi ad entrare… percorsero tutte le buie stanze…
    Cesare:”Non c’è nessuno!!!” disse urlando e gettando in terra la pistola Andrea come sempre, non era felice della sua poca pazienza ma la sua voce aveva rimbombato e subito due voci femminili urlarono in cerca d’aiuto…
    Ettore:”Sono loro sono loro!”
    Andrea:”Da questa parte!!!!!” finalmente al buio le trovarono legate l’una alla schiena dell’altra subito Ettore le slegò e Maria lo abbraccio lo stesso Primo con Dorina… e Andrea teneva tutto d’occhio perché aveva paura che fosse una trappola…
    Maria:”Te lo dicevo che lo Sparviero sarebbe arrivato-…” disse a Dorina che tremava e piangeva…
    Andrea:”Coraggio andiamo andiamo prima che arrivino…” scapparono senza essere inseguiti, arrivati nel bosco Andrea si fermo e slegò il prigioniero… sistemò anche la maschera dello Sparviero nella bisaccia…
    Andrea:”Va’ sei libero…hai detto la verità… cerca di seguire i giusti e non chi ti paga per dei servigi orrendi…”
    Prigioniero:”Grazie…signore…”
    Andrea:”Si…”
    Prigioniero:”Quell’uomo… che mi ha ingaggiato… non fa nulla per caso signore vi giuro che ieri fuori da quella costruzione c’erano dieci persone se non ci sono più non è per caso o per lasciarvi fare… state attento…” Andrea lo fissò e l’uomo alzando la mano in segno di saluto si allontanò…
    A notte fonda quando tutto era risolto… Andrea gettando la spada in terra entrò nella stanza riservata a lui e Agnese a Rivombrosa…
    Agnese:”Stai entrando nella mia stanza come un brigante…” gli disse scherzando…
    Andrea:”Cos’altro sono io…”
    Agnese:”Allora amore mio…”
    Andrea:”E’ andato tutto bene… Dorina ora sta riposando e Maria è al borgo al sicuro… non è accaduto nulla non abbiamo usato nemmeno un arma…” Agnese felicissima lo abbracciò…
    Agnese:”Non sai come sono felice…ora possiamo pensare alla festa di San Giovanni che segna l’inizio dell’estate…”
    Andrea:”… e a festeggiare il tuo compleanno poco dopo…”
    Agnese:”Non so cos’hai in mente Andrea Casalegno marchese van Necker ma sappi che nulla può più stupirmi….”
    Andrea:”Ne sei proprio sicura…” disse scherzando con lei e ridendo insieme gettandosi sul letto…

    Festa di San Giovanni. 21 giugno 1797.
    Tutto il borgo era in fermento, dopo che il rapimento si era concluso nel migliore dei modi nessun problema era più venuto a galla. Quella festa era importante per i conti Ristori da sempre dia tempi del padre di Fabrizio, ma lo era per i contadini… Quel pomeriggio tutti si stavano divertendo estasiati dalla musica che i semplici borghesi facevano coi piccoli strumenti….
    Sulle panche in legno tutti erano vicini e felici, Andrea e Agnese, Emilia e Martino, Costanza e Alessandro, Dorina e Corsini, Ettore e Maria, e persino Cesare stava tentando di conquistare una contadina che da tempo guardava con interesse… i bambini correvano intorno ai tavoli, coi loro giochi, e tra balli e feste iniziò a calare il sole. Nessuno sapeva cosa sarebbe successo di lì a poco…
    Andrea:”Quest’abito rosso è stupendo…”
    Agnese:”Mia madre per questa festa indossava sempre un abito rosso sai…lei e mio padre amavano queste feste.. semplici ma ricche di sentimenti….”
    Andrea:”Hai ragione amore mio… guarda quei bambini come corrono nel fienile per poi uscire… sono orfani la guerra Loya gli ha tolto tutto ma sorridono… questo è ciò che conta giusto….”
    Agnese:”Direi di si…balliamo?” disse sentendo una ballata popolare che le piaceva molto, Agnese e Andrea danazavano seguiti da molti altri quando si sentì un rumore terribile, provenire dal fienile, qualcuno si stava allontanando a cavallo, aveva dato fuoco ad una miccia, e una grossa quantità di esplosivo aveva fatto saltare il fienile e le baracche dei contadini senza lasciare via di scampo… tutti cercarono di allontanarsi e chiamarono subito per prendere dell’acqua… Il borgo di Rivombrosa stava bruciando…
    Corsini:”Ecco perché hanno rubato la polvere da sparo…”
    Andrea:”Ma non è possibile… dell’acqua andate al pozzo formate una catena! Passate l’acqua nei contenitori coraggio…” Agnese terrorizzata stava dietro Andrea…
    Maria:”I bambini!!!” Maria accorse davanti a tutti in lacrime “Gli orfanelli stavano giocando nel fienile… forse sono ancora dentro….alcuni…” Gli orfanelli così venivano chiamati i molti bambini che erano senza genitori dopo le carestie la fame e le epidemie della guerra finita poco prima dell’occupazione francese….
    Agnese vide Andrea togliersi la giacca… e bagnarsi con dell’acqua…
    Agnese:”Cosa fai?”
    Andrea:”Devo salvare quei bambini..”
    Agnese:”No, Andrea!!!” Agnese tentò di fermarlo….
    Andre:”Agnese sono dei bambini!!! Devo provarci!”
    Agnese:”Non te lo lascerò fare, non posso Andrea sta bruciando tutto morirai!!! Andrea!!!”
    Agnese gli si era messa davanti in lacrime….
    Andrea:”Devo farlo, sono dei bambini innocenti non possono morire per colpe di altri… Agnese, ti amo…” la baciò e il suo viso si bagnò con le lacrime di lei… vide Andrea scomparire nell’entrata del fienile dove le travi reggevano ma non molto e le fiamme divampavano…
    Di colpò si sentì un forte rumore… le travi avevano ceduto il fienile stava cadendo…
    Agnese:”Andreaaaaa!!!” Agnese stava per buttarsi ma Martino la fermò…
    Agnese piangeva ma le sue lacrime non cancellavano quella scena… perché Andrea non usciva con i bambini?

    fine capitolo.....
     
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