INTERVISTA AL “PADRE TELEVISIVO” DI “ELISA DI RIVOMBROSA”

da ilponente.com

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    giulio maria berruti forum Jenny

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    La fiction italiana, così come il resto del mondo, sta attraversando una crisi. Perché? Quale sarà il suo futuro?
    Questo, e molto altro, è stato l’argomento di discussione nelle intervista a Piero Bodrato, noto al popolo della fiction perché il padre del celebre successo “Elisa di Rivombrosa” . Raggiunto al Centro Sperimentale di Cinematografia di Milano, dove Bodrato insegna alle nuove leve di sceneggiatori, mi ha concesso, con la gentilezza e la professionalità che lo contraddistingue, una lunga intervista. Sceneggiatore tra gli altri anche di “Incantesimo”, ora Piero è impegnato nella sceneggiatura di “Moana” la fiction in due puntate prodotta da Sky ed interpretata da Violante Placido, e proprio da Sky, è iniziata la nostra intervista.
    Dopo l’enorme successo di “Romanzo Criminale”, Sky sembra essere diventata una degna concorrente del duopolio “Rai”-“Mediaset”, credi davvero nelle sue potenzialità?
    E’ positivo che Sky stia diventando davvero attiva dal punto di vista produttivo; si respira un’aria di novità, ci si diverte, si può sperimentare e tutto ciò è indubbiamente positivo.
    Raccontare la vita di Moana Pozzi non è certo una sfida semplice da vincere. In quale modo avete deciso di dar vita a questo progetto?
    L’idea è quella di raccontare Moana come donna, come precorritrice dei tempi moderni, come colei che ha sdoganato la pornografia in TV e che, pur non sapendo fare nulla in particolare, ha saputo sfruttare al meglio e con intelligenza la propria migliore dote: la propria bellezza. Non è stato facile, ogni persona che l’ha conosciuta, ce l’ha racconta in maniera diversa e ricomporre i pezzi della vita e della personalità di una donna tanto complessa, non è stato per nulla semplice.
    La tua carriera sembra irrimediabilmente legata alle donne: prima Elisa, ora Moana, sembri avere un destino segnato (sorride). … “Elisa di Rivombrosa” è stata uno dei più grandi successi della fiction italiana, eppure pare che nessuno avrebbe scommesso sulle sue potenzialità, vero?
    Sì, quando mi hanno affidato il progetto legato ad Elisa, il soggetto della serie era in gestazione già da due anni, ma non si riusciva a portarlo a termine; la rete televisiva era stanca e non riponeva alcuna fiducia nel progetto. Io ho apportato delle modifiche, ho cambiato ambientazione (dall’Irlanda, al Piemonte), ho aggiunto alcuni personaggi (tra cui quello di Ranieri interpretato poi da Luca Ward) ed ho dato il vita ad una storia che aveva il pregio di non essere inflazionata in TV, perché, sebbene i melodrammi in costumi appartengano ad una forte tradizione letteraria, fino ad allora non erano mai stati prodotti per la televisione.
    “Elisa di Rivombrosa” ha dato il via al genere “fiction in costume”, un genere produttivo per diversi anni e adesso estintosi nella TV di oggi. Credi che “Elisa di Rivombrosa” avrebbe avuto lo stesso successo ora?
    E’ stata fortuna allora, proprio perché nessuno ci credeva; la tv di oggi non è più curiosa, preferisce coprirsi le spalle producendo il già visto, senza osare, senza inventare. Già allora, dopo “Elisa di Rivombrosa”, nonostante l’enorme successo, quando presentai il soggetto per una serie dedicata al vino e alle radici italiane, una grande saga familiare che, in parte, raccoglieva lo spirito di innovazione di “Elisa di Rivombrosa”, un’innovazione che stava nella classicità, già allora mi sentii dire che il progetto non era adatto, che non si voleva rischiare, che si era probabilmente già rischiato abbastanza, e così accade oggi.
    E la crisi incombe…
    La crisi c’è già.
    E tu che, tra le altre cose, insegni anche sceneggiatura ai giovani che vorrebbero intraprendere questo mestiere, ti senti di dire loro che il futuro gli riserva buone opportunità?
    Io credo che ora ci troviamo in un particolare momento per la fiction italiana. Siamo a cavallo tra il nuovo ed il vecchio e mi auguro che entro i prossimi anni, se non addirittura i prossimi mesi, si giunga ad un punto di svolta, che il vecchio venga finalmente abbandonato per dare spazio al nuovo e, soprattutto, al non visto.
    Dopo “Moana”, quali sono i tuoi futuri progetti?
    Stiamo definendo una film per la TV , una storia di fantasmi, anche questo un mio lavoro precedente mai realizzato, ma ora, pare, che i tempi siano maturi anche per il mistery.
    Lo saluto ringraziandolo per la collaborazione ed augurandomi che la TV, così forse come il resto del mondo non solo mediatico, sia davvero vicino ad un punto di svolta, ad una rottura che sia in grado di portare una ventata di freschezza e novità.


    Selene Coccato

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    graziee
     
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    giulio maria berruti forum Jenny

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  4. Ross@na
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    che bella intervista :) è davvero un grande...grazie jennina
     
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  5. llilli19
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    grazie!!!!
     
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  6. Rosalba79
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    GRAZIE JENNY!!! E GRAZIE A PIERO BODRATO!! SENZA DI LUI NN AVREMMO AVUTO ELISA...E SOPRATTUTTO SUA FIGLIA :P :lol:
     
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  7. **angioletto**
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    ma notizie su la 4 serie?
     
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    grazie!! :)
     
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7 replies since 10/3/2009, 02:37   226 views
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